Meningite: due nuovi vaccini in grado di ridurre diffusione del 40%

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Due nuovi vaccini possono prevenire la trasmissione dei batteri della meningite da persona a persona. Lo ha scoperto uno studio della University of Southampton pubblicato sulla rivista The Lancet.

La meningite e’ una malattia devastante che colpisce le meningi, la membrana che circonda il cervello e il midollo spinale. I batteri del meningococco sono comuni e vengono “trasportati” nel naso o nella gola e possono essere passati da una persona all’altra attraverso uno stretto contatto. Chiunque puo’ ammalarsi di meningite, ma i neonati e i bambini sono i piu’ vulnerabili.meningite
“La pratica standard – ha spiegato Robert Read, autore dello studio – e’ di vaccinare con l’obiettivo di indurre alti livelli di anticorpi nel sangue per proteggere contro la malattia, ma sappiamo che questi anticorpi possono scomparire nel corso di pochi mesi. Questo studio ci dice che i vaccini hanno un effetto sul ‘trasporto’ nella gola e spiega perche’ essi possono essere cosi’ efficaci su tutta la popolazione”.

Lo studio, che si e’ svolto in dieci centri in tutto il Regno Unito, ha testato l’efficacia di due vaccini contro la meningite – MenACWY-CRM e 4CMenB – sui partecipanti di eta’ compresa tra i 18 e i 24 anni. Ai soggetti sono state somministrate due dosi di un vaccino di controllo, due dosi di vaccino 4CMenB o una dose di MenACWY-CRM e un placebo.

MenACWY-CRM ha dimostrato di ridurre i tassi di “trasporto” del 39 per cento, mentre il vaccino 4CMenB, che e’ stato recentemente approvato dal Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI), ha ridotto i tassi di “trasporto” tra il 20 e il 30 per cento. “Questo e’ un pezzo significativo del lavoro per aiutare sempre piu’ persone a essere protette dalla meningite”, ha detto Read. “Abbiamo dimostrato che i vaccini modificano il modo in cui i batteri vengono ‘trasportati’, quindi, anche quando gli anticorpi non sono piu’ presenti nel sangue, il trasporto nella gola viene ancora impedito, e cosi’ anche la ritrasmissione dell’infezione ad altri”, ha concluso lo scienziato.

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