Robot origami: dal MIT una ‘macchina’ speciale per esplorare lo spazio e non solo

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Da lontano sembra un banale foglio di carta stropicciato e buttato lì. Poi però si piega, si contorce, gli spuntano fuori delle zampe e inizia a camminare.

Sono le sembianze di un robot che un giorno, forse, potrebbe essere usato per esplorare lo spazio. É stato costruito dagli scienziati di Harvard e del Mit di Boston (negli Stati Uniti) e ne parlano i media americani. Il robot adopera la tecnologia cosiddetta dei “shape memory polymers”, i polimeri a memoria di forma, che sono in grado di modificare la loro struttura tridimensionale in risposta a degli stimoli esterni, uno dei quali è la variazione della temperatura. Una volta riscaldato da un dispositivo elettronico, il materiale di cui è composto il robot inizia a prendere la forma desiderata dagli inventori. Poi il motore si assembla e la macchina inizia a camminare.robot

“Realizzare un robot in grado di assemblarsi da solo autonomamente e funzionare è stato un obiettivo ‘miliare’ che inseguivamo da molti anni”, ha commentato Rob Wood, uno dei responsabili del progetto che ha dato vita al primo robot-Transformers. Più che un robot dei fumetti, quello realizzato dai ricercatori del Mit è più simile a un origami ‘meccanico’: il cuore del progetto è infatti costituito da un particolare tipo di ‘foglio’, creato alternando strati di carta e particolari plastiche capaci di cambiare forma in base alla temperatura, capace di prendere ‘vita’.

Grazie ad un microcontrollore (il loro cervello), due motori, batterie e una ‘rete’ di circuiti elettrici è in grado di assumere forma tridimensionale in pochi minuti e poi muoversi. Il tutto è possibile grazie al particolare design – che rende i robot effettivamente simili a complessi origami – e i materiali a memoria di forma, che con il calore prodotto dal circuito elettrico sono capaci di far muovere le piegature della carta.
Il tutto a un costo di appena 100 dollari. Potrebbero apparire come dei semplici giocattolini costruiti per divertire eppure questa nuova tecnologia potrebbe avere ricadute enormi in un gran numero di settori.

“Immaginate una ‘risma’ costituita da decine di fogli-robot – ha spiegato Sam Felton, che ha guidato il gruppo di ricercatori – impilati uno sull’altro come un sandwich così da poter essere lanciati nello spazio dove poi possono assemblarsi autonomamente e operare come normali satelliti”. Parallelamente al settore dei robot-autoassemblanti va avanti anche la ricerca nel mondo dei nuovi materiali capaci di modellarsi a comando. Sul tema la rivista Science pubblica un altro studio, guidato da Jesse Silverberg della Cornell, un nuovo rivoluzionario materiale, ispirato ad alcuni speciali origami detti Miura-ori, leggerissimo, estensibile, capace di cambiare le proprietà fisiche ed elettriche e rimodellarsi in base alle esigenze. Un materiale-transormer che, come spiega lo stesso creatore, “rivoluzionerà il nostro modo di pensare i ‘materiali'”.

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