Emicrania: la meditazione per il sollievo dei sintomi è efficace
Una nuova ricerca mette in relazione la meditazione con il sollievo dai sintomi dell’emicrania, dimostrando che funziona. Un sollievo per chi è costretto a ricorrere ai farmaci, che constano di numerosi effetti collaterali
La meditazione è risultata efficace nel lenire l’emicrania.
Non si tratta di piccoli numeri. Anzi, oltre il 50% della popolazione europea soffre di cefalea. Leggermente inferiore è invece il numero di coloro che accusano sintomi di emicrania. Ma i dati sono comunque allarmanti e l’importanza di trovare soluzioni pratiche è fondamentale.
Le cause scatenanti sono le più disparate: dai cibi allo stress. «Lo stress è un trigger molto noto per il mal di testa e la ricerca sostiene i benefici generali della mente/corpo per l’emicrania, ma non c’è stata molta ricerca in grado di valutare specifici interventi di meditazione standardizzati», spiega Rebecca Erwin Wells, assistente professore di neurologia alla Wake Forest Baptist e autrice principale dello studio.
La ricerca, pubblicata su Headache, è stata ideata allo scopo di identificare la sicurezza, la fattibilità e gli effetti di una seduta di meditazione o yoga. Si tratta di un intervento standardizzato conosciuto con il nome di MSBR, basato, cioè, sulla riduzione dello stress attraverso la mindfulness – la meditazione di consapevolezza.
Lo studio è stato condotto su 19 soggetti adulti affetti da emicrania e suddivisi in due gruppi. Il primo, formato da dieci persone, si era sottoposto all’MSBR, mentre gli altri nove hanno ricevuto le cure mediche di routine. Il gruppo MBSR praticava una sorta di meditazione della durata minima di 45 minuti per cinque giorni a settimana.
Tutti i volontari sono stati seguiti ed esaminati sia prima che dopo, valutando il loro grado di consapevolezza, disabilità e autoefficacia. Inoltre, dovevano tenere un registro riguardante gli episodi emicranici in cui veniva autodiagnosticata l’intensità del dolore e la durata.
«Abbiamo scoperto che i partecipanti all’MBSR tendevano ad avere un minor numero di emicranie, e che queste erano meno gravi – spiega Wells – Gli effetti secondari, oltre al mal di testa di durata più breve e meno invalidante, erano che i partecipanti avevano acquisito miglior consapevolezza e autoefficacia, ossia un senso di controllo personale sulle loro emicranie. Inoltre, non ci sono stati eventi avversi e un’eccellente adesione».
In sostanza, rispetto al gruppo di controllo, si è evidenziata una riduzione dell’1,4% degli episodi, tutti significativamente più brevi e meno gravi.
Sebbene sia vero che lo studio pilota ha preso in esame un gruppo molto piccolo di soggetti emicranici, è anche vero che i risultati ci sono stati. E’ infatti emerso come le tecniche meditative abbiano dimostrato di apportare cambiamenti importanti sulla consapevolezza e sull’autoefficacia. Cosa che ha permesso di ridurre il dolore e la disabilità. E tutto ciò non è da poco.
Secondo Wells saranno necessari ulteriori studi su grandi numeri che confermino i risultati e che indaghino sul meccanismo che si instaura nei soggetti durante l’MBSR.
«Per i circa 36 milioni di americani che soffrono di emicrania, vi è grande necessità di strategie di trattamento non-farmaceutiche. Medici e pazienti dovrebbero sapere che l’MBSR è un intervento sicuro che potrebbe potenzialmente diminuire l’impatto dell’emicrania», conclude Wells.
Lo studio è stato reso possibile grazie all’American Headache Society Fellowship, all’Headache Research Fund del the John Graham Headache Cente e al Brigham and Women’s Faulkner Hospital.