Flora batterica intestinale: perché è così importante

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Due convegni a Roma promuovono la conoscenza delle nuove terapie

Il tratto gastrointestinale è l’organo umano più esposto all’ambiente esterno. Il suo interno è composto da un complesso ecosistema, è cioè abitato da circa un chilo di specie microbiche, commensali o mutualiste, che contengono più di tre milioni di geni.

Il microbiota intestinale o flora batterica, che contiene approssimativamente oltre 10 volte il numero di cellule di cui è costituito il corpo umano, è composto da batteri, archaea, funghi e virus, e svolge diverse funzioni, tra cui le funzioni di barriera, costruzione, metabolismo dei nutrienti, attivazione immunologica, metabolismo di farmaci e tossine.

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“Il microbiota è un vero e proprio organo situato nell’apparato digerente dotato di molteplici funzioni metaboliche, di barriera ed immunologiche, popolato da batteri estremofili una volta sconosciuti ai ricercatori e che è stato possibile diagnosticare solo con sofisticate tecniche di microbiologia molecolare.

Le recenti scoperte del ruolo che tale organo ha nelle malattie digestive ed extradigestive, dal diabete all’obesità, dalla colite ulcerosa all’autismo, sta rivoluzionando la medicina moderna”, spiega Antonio Gasbarrini, ordinario di Gastroenterologia e Presidente di due convegni in programma a Roma presso l’Università Cattolica – Policlinico A. Gemelli di Roma: il primo organizzato dalla Associazione Europea di Gastroenterologia, Endoscopia e Nutrizione – EAGEN (10-11 settembre) e il convegno congiunto XXVIIth International Workshop on Helicobacter and Microbiota in Inflammation and Cancer (11-13 settembre), dedicato a Helicobacter pylori e al suo ruolo nell’infiammazione gastrointestinale e nel cancro.

La flora batterica intestinale o microbiota – specie con le nuove tecniche di trapianto della flora stessa – è la nuova frontiera nella cura di molte gravi malattie, dall’obesità a difficili infezioni intestinali. I due appuntamenti serviranno anche a presentare le principali prospettive terapeutiche nell’uso della flora batterica e del trapianto di microbiota in medicina. A coronare gli eventi l’insigne presenza del Nobel 2005 per la Medicina Barry James Marshall, a cui giovedì 11 settembre sarà conferita la laurea honoris causa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Marshall ha ricevuto il Nobel per aver scoperto il ruolo del batterio H. pylori nell’ulcera.

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