Pelle: contro l’invecchiamento i glicani stimolano il collagene

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Uno studio condotto dal team di Antonino Di Pietro, direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, e pubblicato recentemente sul ‘Journal of Plastic Dermatology’, ha dimostrato che sebbene l’invecchiamento cutaneo sia un processo inevitabile puo’ essere efficacemente contrastato rifornendo la pelle delle sostanze, glicani e fosfolipidi, che stimolano le cellule cutanee a produrre piu’ collagene, elastina e acido ialuronico, acquisendo cosi’ la capacita’ di reagire meglio agli stress ambientali.

I piu’ recenti progressi nello studio dell’invecchiamento cutaneo, presentati al congresso dell’American Academy of Dermatology di Chicago, hanno evidenziato il ruolo degli zuccheri per il benessere della pelle. Il livello degli zuccheri (glicani) si riduce di circa il 50% dai 30 ai 60 anni di eta’ e quelli che restano subiscono dei cambiamenti che non permettono piu’ un ottimale funzionamento di cellule e proteine di sostegno.  Con il passare degli anni infatti la pelle perde progressivamente la capacita’ di sintetizzare il collagene, la piu’ importante proteina strutturale, e l’elastina, responsabile dell’elasticita’ cutanea. Parallelamente diminuisce anche la quantita’ di acido ialuronico che e’ il maggiore componente dei tessuti connettivi del derma.

“Lo studio condotto dal mio team – spiega Antonino Di Pietro – ha arruolato 160 pazienti trattati con applicazioni sul viso una volta al di’ per 30 giorni, di un composto costituito da fosfolipidi estratti dalla soia e glucosamina (uno zucchero) ottenuta da idrolisi di gusci di crostacei. Il complesso, che prende il nome di fospidin, favorisce la sintesi delle fibre di collagene ed elastina, e la glucosamina, veicolata in profondita’ dai fosfolipidi, favorisce la sintesi di acido ialuronico in quanto ne e’ il precursore”.

Nelle valutazioni successive, aggiunge l’esperto, “si e’ osservato un miglioramento evidente di tutti i parametri osservati: l’elasticita’ cutanea e’ aumentata fino all’8,1%, si e’ avuto un aumento dell’8,9% della quantita’ d’acqua presente sulla superficie cutanea (indice di maggiore idratazione superficiale), l’evaporazione dell’acqua attraverso la pelle (segnale di idratazione profonda) e’ diminuita nel 93% dei casi e si e’ avuta una diminuzione del 9,2% del numero totale delle rughe e del 12,3% della profondita’ media”, conclude l’esperto.

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