Lesioni cerebrali traumatiche: la marijuana protegge i pazienti affetti
L’utilizzo di estratti di marijuana sono associati a tassi di mortalità più bassi nei pazienti affetti da lesioni cerebrali traumatiche.
Il principio attivo della marijuana pare sia di aiuto nei casi di lesioni cerebrali.
Una nuova speranza per le persone che hanno subìto lesioni cerebrali traumatiche: THC, il principio attivo della marijuana sembra in grado di ridurre il tasso di mortalità.A sostenerlo è un gruppo di ricercatori del Los Angeles Biomedical Research Institute (LA BioMed) che hanno mostrato come i pazienti positivi ai livelli di THC abbiano avuto una probabilità di sopravvivenza di gran lunga superiore rispetto a quelli che non presentavano alcuna quantità di tale sostanza nel loro corpo.
Dai dati è quindi emerso che il tetraidrocannabinolo – altrimenti sintetizzato con la sigla THC – sia in grado di proteggere il cervello in caso di trauma cerebrale.
Per arrivare a tali conclusioni sono stati esaminati 446 volontari che hanno subìto lesioni traumatiche a livello cerebrale. Al termine, tutti sono stati sottoposti a un test delle urine per verificare la presenza di THC nelle loro urine.
Chi aveva una buona percentuale di THC nelle urine – solo 82 del totale dei pazienti – ha avuto un tasso di mortalità del 2,4%. Dei rimanenti pazienti – che non avevano nessun livello di THC nel loro sistema il tasso di mortalità era decisamente più alto: l’11,5%, ovvero circa cinque volte tanto.
«Precedenti studi condotti da altri ricercatori avevano trovato che alcuni composti della marijuana aiutano a proteggere il cervello negli animali in seguito a un trauma – spiega David Plurad, dottore e ricercatore presso LA BioMed e autore principale dello studio – Questo studio è stato uno dei primi in ambiente clinico in grado di associare specificamente l’uso di THC come un predittore indipendente di sopravvivenza dopo una lesione cerebrale traumatica».
I ricercatori sostengono che il proprio lavoro conferma le precedenti ipotesi riguardo alle sue virtù e ricordano che altri studi hanno associato alla Marijuana altre importanti proprietà come quella di aumentare l’appetito, di ridurre la pressione oculare, di diminuire gli spasmi muscolari, alleviare i sintomi associati all’intestino irritabile e ridurre il dolore.
I risultati che hanno ottenuto in questo studio, tuttavia, a detta dei ricercatori hanno alcune limitazioni significative.
«Mentre la maggior parte (ma non tutte) le morti nello studio possono essere attribuite alla lesione traumatica cervello stesso, sembra che entrambi i gruppi siano stati lesi in modo simile – spiega il dottor Plurad – Le somiglianze delle lesioni tra i due gruppi hanno portato alla conclusione che il test positivo per il THC nel sistema è associato con una diminuzione della mortalità in pazienti adulti che hanno subìto lesioni cerebrali traumatiche».
I risultati sono stati pubblicati nel numero di ottobre di The American Surgeon.