Malattie osteoarticolari: a Firenze nasce l’algoritmo che migliora la qualità di vita e riduce i costi per lo Stato
Il 18% della popolazione è affetto da artrite, con 23 milioni di giornate lavorative perse l’anno
L’Algoritmo consente di classificare i diversi tipi di dolore favorendo le decisioni dello specialista Se ne discute da oggi al Workshop Nazionale ASON, che riunisce più di 200 esperti da tutta Italia
Firenze, 24 ottobre 2014
Un algoritmo allunga la vita, o quantomeno la rende meno amara. Da Firenze arriva la risposta a un problema – quello delle diverse manifestazioni di dolore osteoarticolare – che affligge ogni anno milioni di italiani: al Workshop organizzato da ASON (Associazione Specialisti Osteoarticolari Nazionale), in scena oggi e domani al Palazzo dei Congressi, si riuniscono più di 200 specialisti osteoarticolari, ortopedici, reumatologi e fisiatri territoriali, per discutere di un tema di proporzioni impressionanti.
Le malattie reumatiche e osteoarticolari rappresentano infatti ancora la condizione cronica più diffusa nella popolazione italiana: secondo quanto emerge dall’Indagine Multiscopo Istat, artrite e artrosi colpiscono il 17,3% della popolazione e l’osteoporosi il 7,3%. Tra il 25% e il 50% degli ultrasessantacinquenni soffre di dolore, con gravi ripercussioni fisiologiche e psicologiche anche sull’ambiente familiare. Secondo l’Osservatorio Sanità e Salute circa 23 milioni di giornate di lavoro vengono perse annualmente in Italia per le tre malattie reumatiche invalidanti più diffuse – artrite reumatoide, artrite psoriasica e spondilite anchilosante – che da sole influiscono per 4 miliardi di euro sulla spesa annuale di assistenza socio-sanitaria, quasi la metà dei quali sono imputabili alla perdita di produttività dei 287.000 lavoratori colpiti.
Una soluzione arriva proprio dal lavoro intrapreso da ASON: si tratta di una serie di percorsi diagnostico, clinico, terapeutici che orientano la gestione di queste patologie, basandosi su un sistema di classificazione del dolore che aiuta perciò lo specialista ad individuare più facilmente il rimedio giusto e a costruire una terapia “su misura” per ogni paziente. Ciò permette a questi specialisti di comprendere più spesso la causa del dolore, oppure il recupero da interventi chirurgici, e quindi d’interagire meglio con i colleghi di Medicina di Base, e non ultimo di essere più in linea con le aspettative della dirigenza delle Aziende Sanitarie.
Dalla due giorni di Firenze, attraverso il confronto degli specialisti, la relativa discussione, all’interno di molteplici Lavori di gruppo, usciranno degli spunti interessanti per tutti i loro colleghi sul territorio nazionale. In un momento in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta lavorando ad una nuova versione della sua International Classification of Diseases, incontri come questo assumono rilievo internazionale. In tempi di spending review anche per il SSN, l’Algoritmo ASON serve anche a favorire in tutta Italia lo sviluppo di precisi percorsi diagnostico-terapeutici che migliorino l’integrazione tra ospedali e territorio, con costi molto inferiori per lo Stato e qualità di vita miglore per i pazienti.
ASON è un’associazione di specialisti ortopedici, fisiatri e reumatologi ambulatoriali che nasce nel 2005. La specialistica territoriale rappresenta il primo contatto specialistico per il paziente, un presidio fondamentale del Sistema Sanitario Nazionale dal punto di vista sanitario sociale ed economico; uno specialista ortopedico ambulatoriale visita infatti in media all’anno tra attività ambulatoriale ed accessi domiciliari più di 5000 pazienti.