Nintedanib* di Boehringer Ingelheim approvato dalla FDA come terapia della fibrosi polmonare idiopatica
• L’approvazione segue la designazione di Terapia Fortemente Innovativa (Breakthrough Therapy) concessa dall’FDA a nintedanib*. Il farmaco sarà disponibile per i pazienti negli Stati Uniti entro 10 giorni.
• L’approvazione si basa sui risultati di studi di Fase III che hanno dimostrato che nintedanib riduce del 50% circa il declino annuo della funzionalità respiratoria1.
• Nintedanib è in fase di valutazione da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) con procedura di valutazione accelerata
Ingelheim, Germania 16 ottobre 2014– Boehringer Ingelheim ha annunciato oggi che la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato nintedanib* per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica (FPI), una malattia polmonare invalidante con esito infausto, e sopravvivenza mediana di 2–3 anni dal momento della diagnosi2. Sino ad oggi non esistevano terapie approvate dalla FDA per la Fibrosi Polmonare Idiopatica2. Dopo aver ottenuto la designazione di Terapia Fortemente Innovativa (Breakthrough Therapy) da parte dell’agenzia americana, nintedanib* è il primo e unico inibitore di tirosin-chinasi (TKI) ad essere approvato come terapia della FPI. Nintedanib* è di facile assunzione – basta 1 capsula due volte al giorno – e sarà disponibile per i pazienti negli Stati Uniti entro 10 giorni.
“Sebbene le cause della FPI siano sconosciute e non esista una terapia che curi la malattia, c’era molta attesa negli Stati Uniti, da parte dei pazienti che devono fronteggiare questa malattia e dei loro medici curanti, per trattamenti approvati dalla FDA” ha commentato il Prof. Ganesh Raghu, M.D., della Divisione di Pneumologia e Terapia Intensiva dell’Università di Washington, e Direttore del Centro per le Malattie Polmonari Interstiziali dell’Università di Washington. “In tre studi clinici, nintedanib* ha infatti dimostrato di essere efficace nel rallentare il declino della funzionalità respiratoria nel confronto con placebo.
Questa approvazione è uno sviluppo atteso dai pazienti e da chi li assiste e dà una speranza a tutti coloro che vivono con questa devastante patologia.”
Negli studi clinici nintedanib* ha ridotto il declino annuo della funzionalità respiratoria del 50% circa; anche in pazienti con malattia in fase iniziale (capacità vitale forzata [FVC]>90% del predetto), assenza di aree a nido d’ape (honeycombing) alla TAC toracica ad alta risoluzione (HRCT) e/o concomitante enfisema1.
Nintedanib* è la prima terapia mirata per la fibrosi polmonare idiopatica a raggiungere in maniera omogenea l’endpoint primario in due trial clinici gemelli di Fase III1. Nintedanib* ha anche ridotto in maniera significativa il rischio di riacutizzazioni giudicate gravi1‡. Le riacutizzazioni della fibrosi polmonare idiopatica – peggioramenti acuti della funzionalità respiratoria – possono avere un forte impatto negativo sull’andamento della malattia3. Circa la metà dei pazienti ricoverati a seguito di una riacutizzazione grave della FPI muore durante il ricovero4.
Il meccanismo d’azione di nintedanib* nella FPI è chiaro. Nintedanib* è un inibitore di tirosin-chinasi (TKI) che prende di mira i recettori dei fattori di crescita coinvolti nei meccanismi dai quali si genera la fibrosi polmonare, soprattutto nintedanib* inibisce il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR), il recettore del fattore di crescita fibroblastico (FGFR) e il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR) 5,6,7. Gli effetti collaterali di nintedanib* possono essere efficacemente gestiti nella maggior parte dei pazienti1.
“L’approvazione di nintedanib negli Stati Uniti segna una tappa davvero importante nella storia della FPI e siamo davvero molto felici di mettere a disposizione dei pazienti, di chi li assiste e della classe medica questa nuova terapia di cui hanno così tanto bisogno. I pazienti sono il cuore pulsante che muove ogni attività di Boehringer Ingelheim e continueremo a collaborare con tutte le autorità regolatorie per garantire che i pazienti abbiano accesso a questa terapia innovativa quanto prima” ha dichiarato il Professor Klaus Dugi, Chief Medical Officer, Boehringer Ingelheim.
Boehringer Ingelheim ha annunciato nello scorso giugno che l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha concesso la procedura di valutazione accelerata alla richiesta di autorizzazione alla commercializzazione di nintedanib* come terapia della fibrosi polmonare idiopatica (FPI).
Note per i giornalisti
L’approvazione di nintedanib* da parte dell’FDA si basa sui risultati ottenuti in un trial di Fase II trial (TOMORROW) e in due trial di Fase III (INPULSIS™-1 e INPULSIS™-2).
Lo Studio TOMORROW
TOMORROW è stato uno studio di fase II randomizzato, in doppio cieco, con gruppo di controllo a placebo della durata di 12 mesi, condotto in 92 centri di 25 paesi che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di nintedanib* per via orale, a quattro dosaggi, in 432 pazienti con diagnosi di Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI), così come definita dalla American Thoracic Society (ATS) e dalla European Respiratory Society (ERS)2,5.
L’endpoint primario dello studio TOMORROW è stato il tasso annuo di declino della Capacità Vitale Forzata (FVC)5. Gli endpoint secondari hanno compreso riacutizzazioni gravi, qualità della vita valutata con il Questionario St. Georges Respiratory Questionnaire (SGRQ) e capacità respiratoria complessiva5,8. Nei pazienti trattati con nintedanib* 150 mg due volte al giorno, la FVC è peggiorata di 0,06 litri l’anno rispetto a 0,19 litri l’anno nei pazienti che hanno ricevuto placebo5. Questo dosaggio ha dimostrato una minor incidenza di riacutizzazioni gravi rispetto a placebo (2,4 contro 15,7 ogni 100 anni paziente; p=0,02)5 e il mantenimento di una miglior qualità di vita rilevata con SGRQ rispetto a placebo.
Nel gruppo trattato con nintedanib 150 mg due volte al giorno gli effetti collaterali gastrointestinali sono stati comuni ma nella maggioranza dei casi sono stati di grado lieve o moderato5. Gli eventi avversi gravi si sono verificati con frequenza simile nei gruppi trattati con placebo e con trattamento attivo ma nel gruppo in terapia con il farmaco al dosaggio di 150 mg due volte al giorno sono stati numericamente inferiori5.
Gli Studi di Fase III INPULSIS™ su nintedanib*
Questi studi clinici randomizzati, in doppio cieco, con gruppo di controllo a placebo e della durata di 52 settimane, hanno coinvolto 1.066 pazienti in 24 Paesi e hanno valutato l’effetto di nintedanib, 150 mg due volte al giorno, per os, sul tasso annuo di declino della capacità vitale forzata (FVC) in pazienti con FPI. Gli studi hanno avuto identico disegno, criteri di inclusione, endpoint e dosaggio1,9. L’endpoint primario è stato il declino annuo della FVC (espressa in mL su 52 settimane). I principali endpoint secondari sono stati: variazione rispetto al basale della qualità di vita correlata, valutata con il questionario Saint-George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ), e tempo intercorso sino alla comparsa della prima riacutizzazione acuta.
Principali risultati:1
[if !supportLists]· [endif]Nintedanib* ha ridotto il declino della funzionalità respiratoria del 50% circa.
[if !supportLists]· [endif]Nintedanib* ha significativamente ridotto del 68% il rischio di riacutizzazioni ‡ giudicate gravi.
[if !supportLists]· [endif]C’è stato un significativo ancorché piccolo beneficio di nintedanib* rispetto a placebo nel punteggio totale SGRQ in INPULSIS™-2, ma nessuna differenza significativa fra i gruppi in INPULSIS™-1.
In entrambi gli studi INPULSIS™, gli eventi avversi più comuni sono stati di natura gastrointestinale, di grado da lieve a moderato, generalmente gestibili e raramente hanno comportato l’interruzione del trattamento1. La percentuale di pazienti con eventi avversi seri è stata simile in tutti i gruppi1.
Nintedanib*
Nintedanib* è un inibitore di tirosin-chinasi (TKI) a piccola molecola sviluppato da Boehringer Ingelheim come terapia della fibrosi polmonare idiopatica (FPI).5 Nintedanib* con una sola capsula assunta due volte al giorno rallenta la progressione della malattia riducendo del 50% il declino annuo della funzionalità polmonare in un’ampia tipologia di pazienti affetti da FPI compresi quelli con malattia in fase iniziale (FVC>90% del predetto), assenza di aree a nido d’ape (honeycombing) alla TAC toracica ad alta risoluzione (HRCT) e/o concomitante enfisema1. Nintedanib* è l’unico farmaco che riduce del 68%.le riacutizzazioni giudicate gravi1‡. Questo può essere determinante dato che circa il 50% dei pazienti ricoverati per una riacutizzazione grave della FPI muore durante il ricovero4. Gli effetti collaterali di nintedanib* possono essere efficacemente gestiti nella maggior parte dei pazienti1.
Nintedanib* è un inibitore di tirosin-chinasi (TKI) che prende di mira i recettori dei fattori di crescita coinvolti nei meccanismi dai quali si genera la fibrosi polmonare, soprattutto nintedanib* inibisce il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR), il recettore del fattore di crescita fibroblastico (FGFR) e il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR)5,6,7. Bloccando queste vie di passaggio dei segnali coinvolte nei processi fibrotici si ritiene che nintedanib* abbia il potenziale di rallentare il declino della funzionalità polmonare e la progressione della malattia5,6,10. Nintedanib* è in sviluppo clinico come opzione terapeutica anche in ambito oncologico. Il Comitato che valuta i Farmaci per l’Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha proprio recentemente espresso parere positivo all’approvazione di nintedanib* in associazione a docetaxel come terapia di pazienti adulti con carcinoma polmonare non microcitoma (NSCLC) ad istologia adenocarcinoma, localmente avanzato, metastatico o ricorrente, dopo chemioterapia di prima linea.
La Fibrosi Polmonare Idiopatica
La fibrosi polmonare idiopatica (FPI) è una patologia respiratoria progressiva cronica, gravemente invalidante con prognosi infausta per la quale esistono limitate opzioni terapeutiche2. La FPI colpisce 14-43 persone ogni 100.000 nel mondo11,12 ed è caratterizzata da progressiva formazione di tessuto cicatriziale a livello polmonare – ovvero fibrosi2– con conseguente perdita di funzionalità polmonare nel tempo6,13. Con il passare del tempo, a mano a mano che il tessuto cicatriziale si accumula e ispessisce, i polmoni perdono la capacità di prendere ossigeno e di metterlo in circolo e organi vitali non ricevono più ossigeno sufficiente3. Di conseguenza chi è colpito da FPI sviluppa dispnea, tosse e spesso ha difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane14.
Boehringer Ingelheim
Il gruppo Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche del mondo. Il gruppo ha sede a Ingelheim, Germania, e opera a livello globale con 142 affiliate e più di 47.400 dipendenti. Fondata nel 1885, l’azienda a proprietà familiare si dedica a ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti innovativi dall’elevato valore terapeutico nel campo della medicina e della veterinaria.
Operare in maniera socialmente responsabile è un punto centrale della cultura e dell’impegno di Boehringer Ingelheim. La partecipazione a progetti sociali in tutto il mondo, quali ad esempio l’iniziativa “Making more Health”, e l’attenzione per i propri dipendenti sono parte di questo impegno di responsabilità sociale, così come lo sono il rispetto, le pari opportunità e la conciliazione dei tempi di lavoro e della famiglia che costituiscono le fondamenta della mutua collaborazione fra l’azienda e i suoi dipendenti, e l’attenzione all’ambiente, alla sua tutela e sostenibilità, che sono sottese in ogni attività che Boehringer Ingelheim intraprende.
Nel 2013, Boehringer Ingelheim ha registrato un fatturato netto di circa 14,1 miliardi di euro e investimenti in ricerca e sviluppo pari al 19,5% del suo fatturato netto.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.boehringer-ingelheim.com
Per maggiori informazioni su nintedanib:
http://www.newshome.com/education_hub1/respiratory/backgrounders/Nintedanib_Backgrounder.html
*Nintedanib è un farmaco sperimentale e in quanto tale la sua sicurezza ed efficacia non sono ancora state del tutto stabilite.
‡ le riacutizzazioni giudicate gravi sono una analisi prespecificata di sensibilità in un set di dati. Il tempo alla prima riacutizzazione riportata è stato un endpoint secondario individuato negli studi TOMORROW e INPULSIS™-2 ma non INPULSIS™-1
Bibliografia
[if !supportLists]1. [endif]Richeldi L, et al. Efficacy and safety of nintedanib in idiopathic pulmonary fibrosis. N Engl J Med 2014 May; 370(22):2071-82.
[if !supportLists]2. [endif]Raghu G, et al. An official ATS/ERS/JRS/ALAT statement: idiopathic pulmonary fibrosis: evidence-based guidelines for diagnosis and management. Am J Respir Crit Care Med. 2011;183:788-824.
[if !supportLists]3. [endif]Collard H, et al. Acute Exacerbations of Idiopathic Pulmonary Fibrosis. Am J Respir Crit Care Med. 2007;176:636–643.
[if !supportLists]4. [endif]Song JW, et al. Acute exacerbation of idiopathic pulmonary fibrosis: incidence, risk factors and outcome. Eur Respir J 2011; 37: 356-363.
[if !supportLists]5. [endif]Richeldi L, et al. Efficacy of a tyrosine kinase inhibitor in idiopathic pulmonary fibrosis. N Engl J Med. 2011;365:1079-1087.
[if !supportLists]6. [endif]Selman M, et al. Idiopathic pulmonary fibrosis: prevailing and evolving hypotheses about its pathogenesis and implications for therapy. Ann Intern Med. 2001;134:136-51.
[if !supportLists]7. [endif]Hilberg F, et al. BIBF 1120: triple angiokinase inhibitor with sustained receptor blockade and good antitumor efficacy. Cancer Res. 2008;68:4774-4782.
[if !supportLists]8. [endif]Jones PW, et al. The St George’s Respiratory Questionnaire. Respir Med September 1991; 85(Suppl B):25-31; discussion 33-7.
[if !supportLists]9. [endif]Richeldi L, et al. Design of the INPULSIS™ Trials: Two phase 3 trials of nintedanib in patients with idiopathic pulmonary fibrosis. Respir Med 2014 Jul; 108 (7):1023-30.
[if !supportLists]10. [endif]Wollin L, et al. Antifibrotic and Anti-inflammatory Activity of the Tyrosine Kinase Inhibitor Nintedanib in Experimental Models of Lung Fibrosis. J Pharmacol Exp Ther 2014;349:209–220.
[if !supportLists]11. [endif]Raghu G, et al. Incidence and prevalence of idiopathic pulmonary fibrosis. Am J Respir Crit Care Med. 2006;174:810-816.
[if !supportLists]12. [endif]Fernández Pérez E, et al. Incidence, prevalence, and clinical course of idiopathic pulmonary fibrosis: a population-based study.
Chest. 2010;137:129-37.
[if !supportLists]13. [endif]NHLBI, NIH. What Is Idiopathic Pulmonary Fibrosis? nhlbi.nih.gov/health/health-topics/topics/ipf/. Last Accessed April 2014.
[if !supportLists]14. [endif]Pulmonary Fibrosis Foundation. Symptoms. pulmonaryfibrosis.org/life-with-pf/about-pf. Last Accessed October 2014.