Tumore della prostata: abiraterone acetato più prednisone, in pazienti con carcinoma prostatico metastatico un miglioramento della sopravvivenza significativo

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janssenRisultati dell’analisi finale dello studio di Fase 3 COU-AA-302 presentati alla Conferenza della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) 2014

NOTA: il presente comunicato stampa si riferisce all’abstract 5936 e alla Presentazione Orale753O di C. Ryan al congresso ESMO, il 28 settembre, 2014 alle ore 11 (Ora dell’Europa Centrale).

 

Beerse, Belgio, 28 settembre, 2014 – Janssen ha annunciato oggi che all’analisi finale dello studio di Fase III COU-AA-302 abiraterone acetato più prednisone ha dimostrato un prolungamento significativo della sopravvivenza complessiva (OS), con una riduzione del 19% del rischio di mortalità, in pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), naïve alla chemioterapia (valore mediano di sopravvivenza complessiva di 34,7 mesi contro 30,3 mesi; HR= 0,81 [IC al 95%, 0,70-0,93]; p = 0,0033), dopo un periodo di follow-up mediano di oltre quattro anni (49,2 mesi).

I risultati dell’analisi finale, presentati in occasione della Conferenza della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) in corso a Madrid, sono i primi a dimostrare un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza complessiva. Questo è un dato particolarmente rilevante in quanto i pazienti, in entrambi i bracci terapeutici, hanno ricevuto terapie successive , compreso il 44% dei pazienti che erano nel braccio di controllo e che successivamente hanno ricevuto abiraterone acetato più prednisone.

L’approvazione di abiraterone acetato più prednisone da parte della Commissione Europea, dell’FDA statunitense e delle autorità regolatorie dei vari paesi del mondo, come terapia del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) prima della chemioterapia, si è basata sui risultati dell’analisi intermedia programmata per lo studio COU-AA-302, che hanno dimostrato il raggiungimento dell’endopoint co-primario di sopravvivenza libera da progressione radiografica (rPFS).

Da quando sono arrivati i primi resoconti dei risultati dell’analisi intermedia, abiraterone acetato è diventato una componente importante delle opzioni terapeutiche a disposizione della comunità medico scientifica, per trattare il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione, grazie alla sua capacità di ritardare in maniera significativa la progressione della malattia, oltre che prevenire o ritardare molte delle sue complicanze quali il dolore” ha commentato Charles Ryan, M.D., Professore di Medicina Clinica, Urologia presso l’Università della California, San Francisco, USA, e principale sperimentatore dello studio COU-AA-302. “Questa analisi finale conferma che, oltre a ritardare la progressione della malattia, abiraterone acetato prolunga in modo significativo la sopravvivenza. Abiraterone acetato ha, inoltre, dimostrato un profilo di sicurezza invariato, in somministrazione con prednisone, nel lungo termine”.

I risultati dell’analisi finale dimostrano anche un allungamento significativo del tempo che intercorre prima di dover ricorrere all’uso di oppiacei (33,4 mesi contro 23,4 mesi; HR= 0,72 [IC al 95%, 0,61-0,85]; p=0,0002). Dopo due ulteriori anni di follow-up dall’ultima valutazione clinica (valore mediano 49,2 mesi), il profilo di sicurezza di abiraterone acetato è rimasto identico senza che sia stata osservata alcuna variazione di tossicità correlata ai corticosteroidi.

 

COU-AA-302 è uno studio internazionale di Fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, condotto su 1.088 pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione, naïve alla chemioterapia, randomizzati per ricevere abiraterone acetato 1.000 mg per via orale, in monosomministrazione giornaliera, più prednisone 5mg due volte/die, o placebo più prednisone 5 mg due volte/die. Gli endpoint co-primari dello studio sono stati: sopravvivenza libera da progressione radiografica della malattia e sopravvivenza complessiva. I principali endpoint secondari hanno riguardato: tempo intercorso sino all’avvio della terapia con oppiacei, tempo intercorso sino all’avvio di chemioterapia, tempo intercorso prima del deterioramento della funzionalità (punteggio ECOG) e tempo intercorso sino all’aumento del PSA (antigene prostatico specifico).

Negli ultimi anni il paradigma terapeutico per il tumore della prostata si è notevolmente evoluto, soprattutto grazie alle maggiori conoscenze relative alla malattia, che hanno consentito di sviluppare opzioni terapeutiche oltre la chemioterapia” – ha commentato Jane Griffiths, Presidente Janssen Europa, Medio Oriente e Africa (Regione EMEA). “Janssen è orgogliosa di essere un’azienda farmaceutica all’avanguardia in quest’area terapeutica, e l’annuncio odierno rafforza il proprio impegno, con la ricerca, di migliorare la vita dei pazienti con tumore della prostata”.

 

Il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC)

Il carcinoma prostatico viene detto carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione quando metastatizza, ovvero si diffonde ad altre parti dell’organismo e progredisce, nonostante valori sierici di testosterone al di sotto dei livelli di castrazione.[i]

 

La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile che si trova sotto la vescica, circonda parzialmente l’uretra, e interviene nella produzione del liquido seminale. Il tumore della prostata, in taluni casi, avanza lentamente ma, a seconda di diversi fattori, tra cui caratteristiche specifiche del paziente e del tumore, può anche avanzare molto velocemente e diffondersi ampiamente.[ii]

 

Nel 2012, i nuovi casi di carcinoma prostatico diagnosticati in Europa sono stati stimati pari a 417.000, con una mortalità di quasi 92.000 persone.[iii]

 

Abiraterone acetato

Dal 2011, abiraterone acetato è stato approvato in più di 90 paesi del mondo e prescritto a oltre 140.000 pazienti, ed è un farmaco che sta rapidamente diventando uno dei capisaldi dell’offerta Janssen in ambito oncologico.

 

Abiraterone acetato è l’unica terapia approvata che inibisce la produzione degli androgeni, che alimenta la crescita del tumore, agendo sul complesso enzimatico CYP17 a tre livelli: i testicoli, il surrene e il tumore stesso.

 

Indicazioni[iv]

 

Abiraterone acetato in associazione a prednisone/prednisolone è stato approvato dalla Commissione Europea nel 2011, come trattamento del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) in pazienti adulti in cui la malattia è progredita nonostante la chemioterapia a base di docetaxel.

 

A dicembre 2012, la Commissione Europea ha concesso l’ampliamento delle indicazioni di abiraterone acetato in associazione a prednisone/prednisolone, comprendendone l’uso in pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione asintomatici o lievemente sintomatici, nei quali la terapia di deprivazione androgenica ha fallito, o per i quali la chemioterapia non è ancora clinicamente indicata.4

Effetti collaterali4

Più comuni: infezioni delle vie urinarie, ipopotassiemia, ipertensione, edema periferico, diarrea.

Comuni: ipertrigliceridemia, insufficienza cardiaca (comprese insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza ventricolare sinistra e riduzione della frazione d’eiezione), angina pectoris, aritmia, fibrillazione atriale, tachicardia, aumenti di alanina aminotransferasi (ALT) e aspartato aminotransferasi (AST), fratture (tutte le fratture escluse le fratture patologiche), sepsi, dispepsia, ematuria e rash.

Non comuni: insufficienza surrenale, miopatia, rabdomiolisi.

Informazioni importanti sulla sicurezza: per l’elenco completo degli effetti indesiderati e ulteriori informazioni su dosaggio, somministrazione, controindicazioni e altre precauzioni d’uso per abiraterone acetato si rimanda al Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto disponibile sul sito dell’EMA http://www.emea.europa.eu/ema/

Janssen

In Janssen, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, ci dedichiamo ad affrontare e a rispondere ai più importanti bisogni terapeutici insoddisfatti del nostro tempo in diverse aree fra cui oncologia, immunologia, neuroscienze, malattie infettive, malattie cardiovascolari e metaboliche. Mossi dal nostro impegno nei confronti dei pazienti sviluppiamo soluzioni terapeutiche integrate e sostenibili collaborando con tutti gli interlocutori del settore sanitario attraverso partnership fondate su fiducia e trasparenza. Per maggiori informazioni visitate il sito www.janssen-italia.com.

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Janssen in Ambito Oncologico

Il nostro obiettivo in ambito oncologico è quello di trasformare le conoscenze, la diagnosi e la gestione della malattia con un impegno ancora maggiore nei confronti dei pazienti. Nella ricerca di strategie innovative per vincere la sfida oncologica la nostra attività si concentra su diverse soluzioni di terapia e prevenzione. Tra queste, presidi per tumori ematologici e il tumore della prostata; ricerca per sviluppo di prodotti che interrompano il processo di carcinogenesi; biomarker per l’impiego di terapie mirate e personalizzate; oltre all’identificazione di mutamenti di fase iniziale nel micro-ambiente in cui si sviluppa il tumore e relative terapie sicure ed efficaci.

[i] Hotte SJ, Saad F. Current management of castrate-resistant prostate cancer. Curr Oncol. 2010 September; 17(Supplement 2): S72–S79.

[ii] Mayo Clinic. Prostate Cancer. Available at: http://www.mayoclinic.com/health/prostate-cancer/DS00043. Last accessed September 2014.

[iii] Ferlay J et al. Cancer incidence and mortality patterns in Europe: Estimates for 40 countries in 2012. European Journal of Cancer. 2013; 49: p1374–1403.

4 ZYTIGA® summary of product characteristics. Available on the EMA website: http://www.ema.europa.eu/ema/. Last accessed September 2014.

1 thought on “Tumore della prostata: abiraterone acetato più prednisone, in pazienti con carcinoma prostatico metastatico un miglioramento della sopravvivenza significativo

  1. chiedo maggiori spiegazioni in merito all’assunzione del deltacortene due pasticche al giorno.Prendo una pasticca di deltacortene a colazione,una pasticca di deltacortene a pranzo e dopo due ore prendo quattro compresse di Zytiga 250 mg a distanza di cinque minuti ognuna.Sono un soggetto diabetico tipo 2 ,ma da quando assumo questi due prodotti sono stato costretto all’insulina per contrastare gli sbalzi della glicemia.In conclusione conviene assumere il deltacortene insieme al farmaco ZYTIGA PER MIGLIORARE IL LIVELLO GLICEMICO? Grazie per il vostro consiglio e resto in attesa di un vostro consiglio.

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