Impensabili altri tagli alla Sanità
Roma 12 dicembre 2014 – AssoGenerici esprime la sua preoccupazione per una situazione nella quale si considera la tutela della salute esclusivamente come un capitolo di spesa tra tanti, da affrontare con tagli lineari in competizione con altri.
“Ci sembra la riproposizione di una vecchia logica” dice il presidente di AssoGenerici Enrique Häusermann “che non soltanto non produce risultati apprezzabili sul piano del risanamento della spesa pubblica ma crea, soprattutto in una fase di crisi gravissima come quella attuale, pesantissime conseguenze sociali, visto che i cittadini vedono ridursi giorno per giorno una delle reti di supporto fondamentali”.
AssoGenerici sottolinea come ormai da anni la spesa sanitaria italiana sia in contrazione costante soprattutto in termini reali e in particolare nel settore dell’assistenza farmaceutica, la cui spesa è costantemente sotto controllo e accertabile. “Solo la Grecia ha tagliato di più, ma ha pagato questa scelta con il ripresentarsi nelle corsie ospedaliere di condizioni, per esempio nel carcinoma mammario, che non si osservavano più dai tempi di Bernardino Ramazzini. Crediamo che questo sia uno scenario che nessuno vuole si presenti anche in Italia” conclude Enrique Häusermann. “Dobbiamo dunque ringraziare il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per l’opera che finora ha svolto per tutelare il Servizio sanitario nazionale attraverso una politica di razionalizzazione della spesa e non di misure meramente contabili, come confermato nell’incontro che ha avuto con una nostra delegazione.
Chiediamo ora che le Regioni vogliano ascoltare le preoccupazioni espresse da tutto il comparto sanitario che non solo opera in un settore centrale per i cittadini ma costituisce uno dei motori economici dei settori industriali del paese che maggiormente può contribuire alla ripresa economica del paese in termini di fatturato, occupazione, export e indotto, significativamente anche sul piano della ripresa occupazionale. Non si dimentichi che per ogni euro speso per la produzione farmaceutica in Italia, si generano 2,09 euro ripartiti su tutti i settori dell’economia nazionale. Nessun altro paese europeo può esibire un dato analogo, così come nell’UE nessuno può vantare un tasso di esportazione di prodotti pari al 60%”.