Sicurezza alimentare e allergie, un importante passo avanti per l’Italia

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  • Dal 13 dicembre, con l’attuazione del Regolamento dell’Unione Europea 1169 del 2011, obbligatorio inserire nei menù la presenza di allergeni
  • L’etichettatura degli alimenti è un’opportunità per i soggetti allergici e per la stessa ristorazione 
  • Attenzione alle ‘abbuffate’ natalizie, in tavola prodotti potenzialmente a rischio, come crostacei e frutta secca

Roma, 10 dicembre 2014 – In Italia, una persona su 4 soffre di allergie; di queste, l’8% è affetto da allergie alimentari. Si stima che venga colpito tra il 2 e il 4% della popolazione adulta e l’8% dei bambini, percentuali che gli studi scientifici danno in continuo aumento. Circa 2 milioni di pazienti in Italia, 570.000 con meno di 18 anni, accoglieranno dunque con soddisfazione il riconoscimento di una norma di civiltà in favore del soggetto allergico e dell’inclusione sociale.

“Non solo l’allergia alimentare è sempre più diffusa, ma – sottolinea la Dott.ssa Minale, Unità Operativa di Allergologia IRCCS San Martino di Genova – sono in aumento i casi gravi e, di conseguenza, i ricoveri in Pronto Soccorso; molti bambini colpiti e per questo ci impegniamo ancora di più dal punto di vista clinico. In Liguria abbiamo dato il via al progetto GAIA (Gruppo Allergie e Intolleranze Alimentari) per creare una rete tra ospedali, scuole, ristoratori e istituti alberghieri, coinvolgendo le Istituzioni e le Associazioni di pazienti. L’obiettivo – continua Minale – è quello di realizzare un polo di riferimento per le problematiche legate alle allergie, creare un legame formativo scuola-lavoro e promuovere la sicurezza alimentare in tutto il Paese, con azioni globali e integrate a favore dei pazienti con allergie alimentari, in particolare i bambini e gli adulti a rischio anafilassi da cibo e i soggetti affetti da celiachia”.

A pochi giorni dall’entrata in vigore in Italia del Regolamento dell’Unione Europea 1169 del 2011 sull’etichettatura degli alimenti, prevista il 13 dicembre prossimo, FederASMA e ALLERGIE Onlus saluta con favore questo passo avanti nella sicurezza alimentare a garanzia di una migliore qualità della vita dei pazienti allergici. La norma, infatti, rende obbligatoria, per tutti gli operatori del settore alimentare (ristoranti, mense, bar, pasticcerie, ospedali…), l’indicazione nei menù della presenza di allergeni nei cibi destinati al consumatore finale.

“L’attuazione diretta della norma europea – dichiara Monica De Simone, Presidente di FEDERASMA e ALLERGIE Onlus – non solo tutela le persone con allergie alimentari, ma è anche il riconoscimento di una cultura della diversità. Il grande lavoro svolto a livello europeo, condotto insieme all’European Federation of Allergy and Airway Diseases Patients Associations (EFA), di cui facciamo parte, porterà i suoi frutti anche nel nostro Paese. A giovarne – continua De Simone – sarà la stessa ristorazione pubblica, finora a rischio per le persone con gravi allergie alimentari e ad essi in parte preclusa. L’indicazione per iscritto degli allergeni è infatti un’occasione per mostrare trasparenza e serietà, e un’ulteriore opportunità di esaltazione dell’ottima qualità dell’offerta italiana, oltre al fatto che contribuirà a scongiurare il pericolo, sempre molto concreto, di crisi anafilattiche con esiti fatali”.

L’attuazione del regolamento giunge proprio alla vigilia delle festività natalizie, periodo di “abbuffate” potenzialmente pericolose per adulti e bambini con allergie o intolleranze alimentari. Tra gli alimenti più ‘a rischio’ del Natale, la frutta secca con guscio (noci, arachidi, mandorle e nocciole) e i crostacei (aragoste, gamberi e gamberoni), alimenti che tradizionalmente riempiono i cesti natalizi e le tavole imbandite a festa.

FederASMA e ALLERGIE Onlus chiede di “non accogliere la richiesta di Fipe-Confcommercio di prorogare l’entrata in vigore della normativa” dichiarandosi “pronta ad ogni collaborazione con le associazioni che rappresentano il mondo della ristorazione, perché l’applicazione di tale normativa sia un’opportunità concreta di crescita culturale del nostro Paese”.

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