Tumore al polmone: eccezionale intervento a Ferrara che ha preservato la parte sana dell’organo

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Per la prima volta in Italia, all’ospedale Sant’Anna di Ferrara e’ stata eseguita una tecnica chirurgica all’avanguardia su una paziente colpita da tumore al polmone a sede endobronchiale.

Dopo aver eliminato la parte lesionata dell’organo, l’equipe guidata dal prof. Giorgio Cavallesco – Direttore del Reparto di Chirurgia Generale e Toracica dell’ospedale- e’ andata oltre, ricongiungendo le due parti sane dell’albero bronchiale e preservando cosi’ gran parte del polmone sano.lung_cancer L’intervento, tutto in torascopia, e’ stato svolto inserendo una minuscola telecamera nel torace del paziente che consente di vedere il campo di lavoro (tecnicamente l’intervento viene definito una sleeve lobectomy toracoscopica). Numerosi i vantaggi per la paziente operata: meno dolore, tre piccoli tagli di cui il maggiore di 5 centimetri (e non piu’ una apertura di 30 centimetri), tempi di ricovero piu’ brevi, minori rischi e meno complicanze. Per il chirurgo invece questa tecnica rappresenta una sfida.

“Anche con la modalita’ “in aperto” – vale a dire un taglio di quasi 30 centimetri – gli spazi per muoversi con i ferri chirurgici sono davvero ridotti per questo tipo di interventi” – spiega il prof. Giorgio Cavallesco, che ha avuto modo di studiare la tecnica durante viaggi di aggiornamento negli Stati Uniti – “questo per far capire quanto e’ stato difficile muoversi in toracoscopia, tecnica che inevitabilmente riduce gli spazi di manovra, la visibilita’ e la possibilita’ di toccare l’organo.

Un ruolo fondamentale l’ha avuto l’endoscopista che mi ha guidato durante tutta l’operazione”. Non tutti i malati di tumore, chiarisce il chirurgo, sono adatti a questo tipo di intervento, ma devono presentare determinate caratteristiche.
Il caso della paziente operata lo scorso 29 ottobre e’ stato dunque studiato a fondo. L’ intervento si e’ presentato ancora piu’ complesso a causa della posizione del tumore che era in un punto molto fragile dell’organo. La parte di polmone malata e’ stata eliminata e le due parti sane sono state letteralmente ricongiunte, una sorta di auto trapianto volto alla conservazione delle funzionalita’ dell’organo. In passato venivano eliminati quasi 2/3 di polmone mentre alla donna – dopo sette ore di intervento – e’ stato rimosso solo 1/3, vale a dire la parte lesionata dal carcinoma.

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