Nati pretermine: la sopravvivenza è aumentata del 14 percento
I risultato di uno studio prospettico francese: progressi della medicina neonatale
Sono sempre di più i bambini nati pretermine che sopravvivono dopo la nascita. I dati positivi vengono da uno studio prospettico condotto dall’Università di Paris Descartes di Parigi e dall’Istituto nazionale francese della sanità e della ricerca medica (Insern) su quasi 7000 nuovi nati tra la 22esima e la 34esima settimana di gestazione.
I ricercatori hanno analizzato gli esiti del parto pretermine sui nuovi nati dopo il 2011 reclutati nello studio francese Epipage 2 (Etude Epidémiologique sur les Petits Ages Gestationnels) e hanno quindi confrontato il quadro generale con i dati relativi a bambini nati nel 1997, raccolti dallo stesso team in uno studio precedente (Epipage1). Si è visto che in questi quindici anni il tasso di nati vivi senza gravi complicazioni tra la 25esima e la 29esima settimana di gestazione è aumentato del 14,4%.Una crescita che – pur inferiore (6%) – riguarda anche i nati tra la 30 e la 31esima settimana.
I neonati pretermine che vengono dimessi dai servizi di neonatologia senza complicazioni gravi sono la grande maggioranza (il 97%) dei pretermine moderati (32-34 settimane), l’81% dei gravi pretermine (27-31 settimane) e uno su due dei nati prima dei sei mesi. «La sopravvivenza di questi bambini è migliorata in modo significativo e senza un corrispondente aumento di patologie neonatali» ha commentato Pierre-Yves Ancel, epidemiologo responsabile dello studio, appena pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics. Le ragioni di ciò sarebbero numerose, spiegano i ricercatori, e sarebbero da ricercare negli interventi perinatali: i dati indicano ad esempio un aumento rispetto al 1997 dell’uso di corticosteroidi per indurre la maturazione fetale, di surfactante per lo sviluppo polmonare, del ricorso a parti cesarei e pretermine programmati.
Se negli ultimi quindici anni i grandi passi avanti della medicina neonatale sono evidenti già a partire dai sei mesi di gravidanza, lo stesso non si può dire per i prematuri che non raggiungono le 24 settimane di gestazione, solo sette su mille sopravvivono. A 6 mesi compiuti di gestazione, sopravvive il 30%, di cui il 12% con gravi problemi. I rischi più frequenti cui vanno incontro i pretermine sono deficit motori e cognitivi che interessano rispettivamente il 10% e il 15% dei grandi pretermine (meno di 32 settimane).
Ora Epipage 2 intende monitorare sul lungo periodo la comparsa di patologie dello sviluppo, oltre alla comparsa di disturbi specifici dell’apprendimento. Infatti, oggi, la maggior parte dei bambini reclutati ha raggiunto il terzo anno di vita e i ricercatori sperano di poter proseguire la ricerca – fondi permettendo – indagando gli effetti dell’età gestazionale alla nascita sulla salute all’età di 5 anni, la cui conoscenza è estremamente utile per la pianificazione di eventuali trattamenti perinatali.