Tumori: le cellule, per formare le metastasi, generano una migrazione “in stormo”
La capacita’ delle cellule tumorali di disseminartsi e generare metastasi e’ enormemente facilitata quando le cellule migrano aggregate in “stormo”, piuttosto che come cellule singole.
Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio condotto dall’Ifom (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) e dall’Universita’ degli Studi di Milano, pubblicato sulla rivista Current Biology e sostenuto dall’Airc. Grazie all’utilizzo di un mix di tecnologie all’avanguardia i ricercatori sono riusciti a “tracciare” per la prima volta il loro comportamento e ha dimostrato come le cellule tumorali aggregate in gruppo siano piu’ sensibili agli stimoli migratori impartiti dalla chemochina, il loro “carburante” molecolare, e acquisiscano cosi’ la capacita’ di invadere piu’ efficacemente i tessuti, di resistere alla morte cellulare e, alla fine, di raggiungere i linfonodi e colonizzare organi distanti, causando metastasi.
La capacita’ di aggregazione cellulare e’ osservabile in linfomi, ed in leucemie croniche, ma e’ tipica anche di tumori solidi come il tumore al seno, il tumore al colon e i melanomi. Capire quindi perche’ e come si aggregano e individuare un potenziale fattore disgregante potrebbe contribuire notevolmente all’individuazione di terapie mirate.
“Con una concentrazione bassa di chemochina a ha detto Gema Malet-Engra, prima autrice della ricerca a una cellula B maligna e solitaria non migra, mentre un aggregato di cellule dimostra un’aumentata capacita’ migratoria. Se lo stimolo chemiotattico viene intensificato la cellula singola va incontro al fenomeno della migrazione revertita: per eccesso di ‘carburante’ una volta giunta al linfonodo rimbalza e torna indietro. Al contrario gli aggregati di cellule continuano a muoversi compatti in maniera direzionale”. Applicando poi all’osservazione delle cellule migranti parametri fisici analoghi a quelli utilizzati in ambito etologico, i ricercatori hanno costatato che le cellule tumorali presentano delle dinamiche comportamentali e relazionali di fatto identiche a quelle tipiche di tutte le entita’ migratorie come gli uccelli o le sardine, che tendono a muoversi in gruppo per confondere l’aggressore.