Asma allergico grave: quanto conta l’alleanza medico-paziente per l’accesso a cure adeguate

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  • Quando l’asma allergico grave (AAG) viene sottovalutato in fase di diagnosi,
    i pazienti corrono il rischio di non ricevere terapie adeguate con conseguente peggioramento della via
  • L’asma allergico non controllato causa un rimodellamento delle vie aree, ecco perché  nei pazienti pediatrici un trattamento adeguato diventa ancora più importante

Rafforzare l’alleanza medico-paziente per effettuare una diagnosi corretta dell’asma allergico grave, è cruciale per impostare un piano terapeutico efficace ed appropriato, che aiuti il paziente a rimpossessarsi  della propria vita.

Se ne parla oggi al Convegno Novair – Novelties to achieve improvement in respiratory diseases –  organizzato con la sponsorizzazione di Novartis e Sandoz, che ha riunito a Firenze oltre 400 specialisti in pneumologia e allergologia dell’adulto e del bambino.

“L’asma allergico grave nel nostro Paese colpisce oltre 50.000 persone dei 3 milioni di  italiani affetti da asma. Questa forma non sempre trae il beneficio desiderato dalla terapia con cortisonici per via inalatoria ad alte dosi associati a broncodilatatori a lunga durata d’azione”  – spiega Pierluigi Paggiaro, Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Università degli Studi di Pisa – “Parliamo di 3.000 pazienti nella sola Toscana1. I sintomi ricorrenti dell’asma, quali mancanza di fiato, respiro sibilante, costrizione del torace e tosse, nei casi più gravi si acuiscono a causa dell’elevato livello di infiammazione dei bronchi, determinando una importante costrizione delle vie aeree da impedire al paziente di respirare.  Quando non viene trattata in modo efficace, l’asma può richiedere l’ospedalizzazione, numerose assenze dal lavoro o da scuola, limitazioni nell’attività fisica, insonnia e, in alcuni casi, può addirittura rivelarsi fatale.

Al convegno Novair si parla anche di correlazione tra corretta diagnosi e efficacia terapeutica. Verranno infatti presentati  i risultati del primo studio2, condotto in Italia e in Germania, che ha evidenziato come, facendo una proiezione a livello nazionale dei dati analizzati, siano  oltre 3.000 i pazienti italiani con asma allergico grave, che non ricevono terapie adeguate e che per questo vedono un costante peggioramento della propria qualità di vita.

Ma perché prescrivere una terapia non sempre adeguata a tenere sotto controllo i sintomi di cui soffrono i pazienti asmatici allergici?

Dallo Studio1 emerge un “cortocircuito” nella comunicazione tra pazienti e medici; i pazienti, non adeguatamente informati, tralasciano di segnalare allo specialista quei sintomi che possono rivelare una perdita di controllo della patologia;  i medici di medicina generale e i pediatri, d’altro canto,  non sempre riescono ad  individuare tempestivamente le situazioni in cui è necessario rivedere la cura in corso e confrontarsi con lo specialista e non sono sufficientemente informati sulle innovazioni terapeutiche disponibili.

Dai dati di questo studio emerge la necessità di approfondire nell’anamnesi tutti i sintomi al fine di trattarli con le terapie più adeguate – ha affermato Walter Canonica, Direttore Clinica Malattie Respiratorie e Allergologia Università degli Studi di Genova – IRCCS AOU San Martino, che ha coordinato lo Studio2 per l’Italia. “Oggi abbiamo a disposizione  farmaci che, agendo a monte della cascata infiammatoria, possono indurre nei casi di asma allergico grave un miglioramento dei sintomi, e questi  3.000 pazienti italiani affetti da asma allergico grave avrebbero potuto tenere sotto controllo il quadro clinico, se da subito avessero ricevuto una diagnosi corretta; senza tralasciare che un paziente trattato in modo adeguato si traduce in un risparmio a carico del nostro Servizio sanitario, perché si possono ridurre ricadute ed ospedalizzazioni che incidono in termini di  alti costi di gestione”.

Il controllo dell’asma diventa ancora più importante nei bambini: aumentare il controllo dell’asma significa ridurne i sintomi e gli episodi acuti, due fattori che si sono dimostrati essere causa del rimodellamento delle vie aeree, ossia una riduzione fissa della funzionalità respiratoria. Evitare il manifestarsi di questo fenomeno o impedirne la progressione, intervenendo con l’inibizione a monte della cascata infiammatoria, può rivelarsi una carta vincente, in quanto è stato dimostrato che, riducendo la componente d’infiammazione cronica, si può ridurre l’ispessimento delle pareti bronchiali  che, con il passare del tempo, può diventare irreversibile.

A questo riguardo sono interessanti i risultati dello Studio Deschildre e collaboratori3  condotto in real life su circa 100 bambini tra i 6 e i 18 anni  con asma grave, secondo cui  la terapia utilizzata in aggiunta agli altri farmaci  ha la capacità di aumentare drasticamente il controllo dei sintomi  dell’asma” – afferma il Dr. Enrico Lombardi Responsabile della Struttura di Broncopneumopatia dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze “Lo studio mostra il raggiungimento di un buon controllo dell’asma alla 52ma settimana nel 67% dei bambini i cui sintomi non erano controllati con il solo utilizzo di corticosteroidi inalatori broncodilatatori e/o antileucotrieni nell’anno precedente. Questi risultati, impattano in modo positivo e determinante sulla qualità di vita del bambino e mostrano che migliorare il controllo dei sintomi è possibile anche in situazioni di asma grave.

 

La presenza dei rappresentanti delle principali società scientifiche e       dell’associazione pazienti Federasma e Allergie Onlus al convegno Novair, confermano  la necessità di un confronto continuativo per individuare percorsi che migliorino la qualità di vita del paziente con asma allergico grave, attraverso l’accesso a terapie che coniughino l’accesso all’innovazione e la sostenibilità del SSN.

 

Protagonista, in tal senso, l’appuntamento che vedrà i farmacisti ospedalieri  dibattere sull’analisi costo-efficacia applicata ai farmaci dell’area respiratoria.

5% di incidenza Pazienti asmatici e di questi 1-2% di Pazienti con AAG

 

  • Eligibility for treatment with omalizumab in Italy and Germany; Roland Buhl, Andrea Gili Marco, Daniel Cohen, Giorgio Walter Canonica Respiratory Medicine (2014) 108, 50-56

 

  • Add-on omalizumab in children with severe allergic asthma: a 1-year real life survey; A. Deschildre, C. Marguet, Salleron, I. Pin, J.L. Rittie´, J. Derelle, R. A. Taam, M. Fayon, J. Brouard, J. C. Dubus, D. Siret, L. Weiss, G. Pouessel, L. Beghin and J. Just; Eur Respir J 2013; 42: 1224–1233

 

 

Disclaimer

Il presente comunicato contiene dichiarazioni, implicite o esplicite, relative al futuro, che possono essere identificate dall’utilizzo di termini quali “lancia,” “lancio,” “impegno,” “impegnata,” “intende,” o espressioni simili. Tali dichiarazioni riflettono le attuali opinioni del Gruppo riguardo al futuro e coinvolgono rischi noti e ignoti, incertezze e altri fattori che possono far sì che i risultati effettivi siano sostanzialmente diversi da quelli implicate o espresso da tali dichiarazioni. Su queste aspettative potrebbero influire, tra le altre cose, rischi e fattori menzionati nell’attuale Modulo 20-F di Novartis AG depositato presso la Securities and Exchange Commission statunitense. Novartis fornisce le informazioni contenute in questo comunicato stampa così come sono alla data di oggi e non si assume l’obbligo di aggiornarle nel futuro.

Le informazioni contenute in questo comunicato sono la traduzione del comunicato stampa emesso da Novartis AG il giorno 24/01/2014.

 

Novartis

 

Novartis fornisce soluzioni terapeutiche innovative, in grado di far fronte alle esigenze in continua evoluzione dei pazienti e della società. Con sede a Basilea, in Svizzera, Novartis offre un portfolio diversificato, per meglio rispondere a queste esigenze: medicinali innovativi, farmaci per la cura degli occhi, generici a costi competitivi, vaccini preventivi e prodotti da banco. Novartis è la sola azienda al mondo a detenere una leadership in tutte queste aree. Nel 2014 le attività del Gruppo hanno registrato un fatturato di 58 miliardi di dollari, a fronte di investimenti in R&S in tutto il Gruppo pari a circa 9,9 miliardi di dollari (9,6 miliardi di dollari escluse le svalutazioni e gli ammortamenti). Le società del Gruppo Novartis contano circa 130.000 collaboratori a tempo pieno. I prodotti Novartis sono disponibili in oltre 180 Paesi del mondo. Per ulteriori informazioni, visitare http://www.novartis.it e http:// www.novartis.com

 

 

Sandoz

Sandoz, società del Gruppo Novartis, è leader globale nella produzione e commercializzazione di medicinali generici equivalenti.

Presente in oltre 160 paesi e con oltre 26.500 collaboratori in tutto il mondo, Sandoz offre un ampio portafoglio di farmaci equivalenti di qualità a un prezzo accessibile.

Con un fatturato globale di 9.2 miliardi di dollari nel 2013, Sandoz ha un portafoglio prodotti di circa 1100 molecole e detiene la leadership a livello mondiale nel settore dei Biosimilari, nonché nelle aree off-patent degli iniettivi-oncologici, di oftalmologia, di dermatologia e degli antibiotici.

I prodotti Sandoz sono presenti nelle principali aree terapeutiche e comprendono farmaci per il sistema cardiovascolare, trattamenti per il sistema nervoso centrale e nell’area del dolore cronico, farmaci per i disturbi del tratto gastrointestinale e del metabolismo, terapie oncologiche e respiratorie e trattamenti per il sangue e gli organi emopoietici. Sandoz sviluppa, produce e commercializza questi farmaci così come i principi attivi farmaceutici e biotecnologici e si contraddistingue grazie alla sua abilità nello sviluppare e produrre prodotti complessi a valore aggiunto, che rappresentano quasi la metà del portafoglio di Sandoz.

Oltre alla forte crescita organica degli ultimi anni, Sandoz ha operato una serie di acquisizioni tra cui Lek (Slovenia), Sabex (Canada), Hexal (Germania), Eon Labs (USA), EBEWE Pharma (Austria), Oriel Therapeutics (USA), Falcon (USA) e Fougera (USA).

Per saperne di più: www.sandoz.it; www.sandoz.com

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