CONTRACCEZIONE ORMONALE, LA SIC RACCOGLIE L’SOS LANCIATO DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ
L’appello della Società Italiana della Contraccezione (SIC): “Educare la coppia alla contraccezione per evitare non solo gravidanze indesiderate, ma anche morti per aborti e parto che purtroppo ancora minacciano l’umanità”.
Roma, 10 febbraio 2014 – “Non informazione ,inesatta informazione, impropria comunicazione ”: sono le principali barriere che si frappongono tra la donna e la contraccezione, in particolare quella ormonale. A dirlo è la professoressa Vincenzina Bruni, professore ordinario f.r. dell’Università di Firenze e presidente onorario della Società Italiana della Contraccezione (SIC), che commenta così l’allarme lanciato pochi giorni fa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il 20% delle donne infatti sottovaluterebbe enormemente il rischio di rimanere incinta e il 40% eviterebbe la contraccezione perché troppo preoccupata dagli effetti collaterali.
“Lo studio” continua la professoressa Bruni “rileva anche che il 22,4% della popolazione femminile coinvolta dall’analisi sul tema contraccezione incontra resistenze da parte del partner e che il 17,6% non si tutela da gravidanze indesiderate per motivazioni di ordine religioso”. É un “trend pericoloso” mette in guardia il presidente onorario della SIC “non solo perché l’Italia rimane tra i fanalini di coda a livello europeo per tasso di utilizzo della contraccezione – il 16,2% vs il 21,4% della media europea -, ma anche perché mette a rischio la salute e la vita della donna”. Specifica ancora la professoressa Bruni: “In Europa la mortalità per aborti procurati e per parto è bassa, ma nel resto del mondo non è affatto così. E occorre trovare una soluzione”.
“I benefici della pillola sono ancora in parte sconosciuti alle nostre connazionali” spiega la dottoressa Franca Fruzzetti, della Clinica Ostetrica e Ginecologica, Ospedale S. Chiara Università di Pisa e membro della SIC. “È infatti ancora diffuso il credo che la pillola possa provocare il cancro” ha evidenziato la specialista “al contrario, studi clinici di grande rilevanza hanno dimostrato come gli estro-progestinici siano efficaci nel prevenire il tumore all’ovaio, il tumore all’endometrio e il tumore del colon retto”. La dottoressa Fruzzetti ha poi aggiunto: “Nel caso del carcinoma endometriale e di quello all’ovaio il rischio si riduce addirittura del 50% e l’effetto protettivo degli estro progestinici persiste per più di 20 anni dopo la sospensione e nel corso della post menopausa”.
“A conferma di quanto sopra” fa eco la professoressa Bruni “uno studio inglese condotto su oltre 300mila donne seguite per 39 anni ha dimostrato che la pillola non solo riduce la morbilità e mortalità per tumori, ma anche la mortalità in generale ”. Infine, l’amenorrea provocata da alcuni contraccettivi orali” ha aggiunto la dottoressa Fruzzetti “provoca un beneficio in termini di anemia da carenza di ferro e un minor ricorso a interventi chirurgici, con un conseguente maggior benessere quotidiano per le donne”.
“È necessario che gli specialisti e i medici di Medicina generale ed i Pediatri” afferma la professoressa Bruni “continuino a fare informazione ed educhino i propri pazienti su questo delicato tema”. “L’educazione a una maternità consapevole non deve avere quale destinatario finale solamente la donna” conclude “ma la coppia: solamente così è possibile dare il via a un’educazione sessuale completa e di più sicura efficacia”.