Raffreddore, scoperto l’enigmatico codice del virus

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Su Pnas la ricerca di due università inglesi aprirebbe la via ad una cura: all’interno del Rna un messaggio cifrato. L’obiettivo degli studi è creare una pillola efficace. E la strada percorsa sembra quella giusta

ILCOMUNE raffreddore potrebbe diventare un ricordo. Un gruppo di studiosi è infatti riuscito ad aprire un varco nel codice genetico del virus e ad impedire che possa replicarsi. Una svolta che, in futuro, potrebbe far sparire fazzoletti e flaconcini di gocce per il naso. L’obiettivo della ricerca, pubblicata su Pnas, è creare una “pillola” efficace. Perché, se la scienza ha scoperto la penicillina, mappato il genoma umano e sconfitto la poliomielite, non è ancora riuscita a sviluppare un farmaco che possa cancellare un banale raffreddore. Non esistono rimedi che agiscano sulla causa del raffreddamento. I farmaci si limitano a intervenire sui sintomi, liberando il naso.

I ricercatori delle università inglesi di Leeds e York hanno utilizzato il computer per studiare la struttura dell’acido ribonucleico (Rna) di una molecola di virus del raffreddore, il rinovirus, trovando un “codice nascosto” all’interno della sua sequenza genetica. “Abbiamo capito da decenni che l’Rna trasporta i messaggi genetici che creano le proteine virali – spiega il biofisico Roman Tuma – ma non sapevamo che, nascosto all’interno del flusso di lettere che usiamo per indicare le informazioni genetiche, c’è un secondo codice che governa l’assemblaggio del virus. È come trovare un messaggio segreto fra tante notizie ordinarie ed essere in grado di rompere l’intero sistema di codifica che si nasconde dietro di esso”.

“Queste nuove informazioni – aggiunge Peter Stockley, professore di Chimica della Facoltà di Scienze biologiche di Leeds – risolvono una specie di “codice Enigma” e permettono di avere un’idea di come funzionano i virus. Abbiamo dimostrato che possiamo leggere i “messaggi” di questo enigma e in futuro potremo trovare una soluzione per fermare la diffusione del virus”.

Il rinovirus attacca le cellule delle prime vie respiratorie e l’infiammazione che ne deriva provoca la dilatazione dei vasi sanguigni, che irrorano la mucosa nasale. Questo fa sì che si produca muco e che il passaggio dell’aria venga ostacolato. Gli esperti pensano di essere sulla strada giusta per impedire che il virus si replichi, ancora prima che la malattia mostri i suoi effetti. Il risultato di questo studio potrebbe aiutare a proteggere le persone da un folto gruppo di virus infettivi. Prima che questa scoperta possa salvare dagli starnuti, sarà necessario fare ulteriori test sui virus animali. Fino alla messa a punto di un farmaco in grado di sconfiggere la malattia.

Fino ad allora dovremo continuare ad affrontare il raffreddore con i farmaci tradizionali. Poiché il raffreddore non è causato da batteri, non vanno mai utilizzati antibiotici ma antistaminici e decongestionanti. “Il raffreddore è un’infezione che può essere causata da diversi ceppi virali, presenti intorno a noi tutto l’anno – spiega Fabrizio Pregliasco, esperto del Dipartimento di Scienze Biomediche per la salute dell’università di Milano – e in caso di complicanze le infezioni batteriche si sommano a quella virale e possono dare luogo a sinusiti o ad otiti medie batteriche, ma anche bronchiti e polmoniti. Un raffreddore che non passa o che lascia malessere o debolezza va quindi sempre sottoposto all’attenzione del medico”.

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