Sovrappeso in gravidanza potrebbe condizionare la ‘linea’ del nascituro

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La probabilità di avere problemi di chili di troppo aumenta di 4 volte se le madri che ci hanno portati in grembo sono ingrassate troppo durante la gestazione

La parola d’ordine è pianificare, dal momento che la condizione fisica della futura mamma e il suo stile di vita, fin da prima del concepimento, influenzeranno il nascituro anche più in là negli anni.   Iniziare una gravidanza con dei chili di troppo mette, infatti, a rischio anche la salute del piccolo, aumentandone la propensione al sovrappeso. In particolare, come mostra una ricerca di un gruppo di epidemiologi dell’Università di Southampton in Inghilterra, la probabilità di diventare sovrappeso o obeso è quattro volte maggiore nei figli di mamme obese.

Insieme alla forma fisica materna, anche altri fattori aumentano il rischio del bambino di sviluppare obesità e sovrappeso: un eccessivo aumento di peso durante la gravidanza, il fumo, la carenza di vitamina D. Oltre a questi aspetti, sui quali è possibile intervenire, i ricercatori hanno preso in considerazione anche un altro fattore: l’allattamento al seno.

L’analisi è stata condotta su quasi mille coppie di mamme-bambini partecipanti al Southampton Women’s Survey, un ampio studio il cui obiettivo è quello di comprendere in che modo la dieta e le abitudini materne incidano sulla salute di mamma e bambino e per questo le donne possono venire reclutate fin da prima del concepimento.

I risultati, pubblicati oggi sull’American Journal of Clinical Nutrition, mostrano che all’età di quattro anni i bambini esposti ad almeno quattro dei fattori di rischio considerati avevano una probabilità quattro volte più alta di essere obesi o in sovrappeso. Quanto alla composizione corporea, avevano il 19% in più di massa grassa rispetto agli altri. Al raggiungimento del sesto anno di età, la situazione per questi bambini era anche peggiore, con una probabilità quintuplicata di essere obesi e il 47% in più di massa grassa rispetto agli altri.

«I primi anni di vita possono essere un periodo critico, in cui avviene la programmazione dell’appetito e della regolazione metabolica del bambino che ha delle conseguenze sul lungo periodo relative al rischio di diventare sovrappeso. Per quanto l’importanza della prevenzione precoce sia riconosciuta, tuttavia ci si concentra per lo più sui bambini in età scolare», ha dichiarato la responsabile dello studio, la professoressa Sian Robinson, epidemiologa e nutrizionista. «I nostri risultati suggeriscono che gli interventi per prevenire l’obesità devono iniziare anche prima del concepimento, quando avere un peso corporeo nella norma e non fumare potrebbe essere fondamentale».

Ormai è risaputo che la vita intrauterina è importante nel determinare la futura predisposizione del nuovo nato a sviluppare certe malattie. Del resto, la popolazione ostetrica oggi è molto cambiata rispetto al passato, quanto a contesto socio-economico, età, abitudini e stili di vita delle puerpere. Questi risultati potrebbero indicare nuovi approcci di prevenzione precoce dell’obesità e costituiscono una ragione in più per le mamme in gestazione di prestare attenzione non solo ai nuovi bisogni nutrizionali della gravidanza ma anche ai molti aspetti della loro vita che influenzeranno quella del loro bambino.

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