Anche i sordi possono parlare, Marcheschi lancia la sfida

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cavo_oraleDal consigliere toscano di Fratelli d’Italia una mozione in Regione per lo sviluppo della riabilitazione: “La giunta la faccia propria, il Cro di Firenze un esempio da seguire”

Ampliare la presenza di centri di riabilitazione ortofonica nelle province toscane perché tutti i bambini sordi possano apprendere la lingua italiana e vivere utilizzando la lingua di tutti. E’ quanto chiede una mozione presentata in Regione dal consigliere Paolo Marcheschi di Fratelli d’Italia e sottoscritta anche dalla consigliera Marina Staccioli.

Proprio un’iniziativa di Paolo Marcheschi aveva consentito l’inserimento dell’obbligatorietà per lo “screening audiologico neonatale” nel piano sociosanitario regionale 2012-2015: “Purtroppo ancora non è stata applicata – spiega Marcheschi – basterebbe soltanto dare applicazione ad una norma già prevista: serve fare un passo concreto per dare una risposta seria a queste persone, indispensabile per offrire a tutti pari opportunità. La rieducazione ortofonica, come dimostra il lavoro portato avanti dal Prof. Giuseppe Gitti del Cro di Firenze, dà risultati stupefacenti per l’integrazione nella società dei soggetti con sordità – ha sottolineato Marcheschi – per questo occorre dare un impulso decisivo allo sviluppo di questi centri. Mi auguro che questa mozione possa essere fatta propria dalla giunta regionale e votata da tutto il Consiglio”.

Grazie al Centro di rieducazione ortofonica, attivo dal 1970, circa 200 bambini nati sordi e affetti da sordità profonda, conducono una vita assolutamente normale, avendo raggiunto la competenza linguistica. In Toscana ogni anno nascono in media 15 sordi, 220 in tutta Italia. In totale i sordi profondi nel nostro paese sono circa 23mila.

La mozione presentata da Marcheschi chiede, nel dettaglio di “rafforzare la valenza dello screening audiologico neonatale”, oltre che di “implementare l’offerta di attività riabilitative, in particolare logopediche, nel campo della ipocausia infantile, tutelando il diritto alla parola, promuovendo la definizione di percorsi assistenziali e riabilitativi aggiornati e sostenendo lo sviluppo di una rete di collegamento tra centri audiologici regionali e i servizi integrati per la riabilitazione infantile”. Infine, si chiede di “promuovere la reazionnazione di corsi ed iniziative per la formazione del personale nell’ambito delle problematiche della sordità infantile”.

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