Infarto: l’ottimismo è alla base di una grande ripresa

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Infarto: l’ottimismo è alla base di una grande ripresa

Buonumore arma migliore per uscire dal tunnel dopo un infarto.

Le persone che hanno subito un attacco di cuore hanno infatti molte più possibilità di avere una sana ripresa se hanno un atteggiamento ottimista, rivela uno studio scientifico condotto da esperti dell’University College London e della British Heart Foundation, pubblicato sulla rivista ‘Psychomatic Medicine’.

Sono stati presi in considerazione 369 pazienti seguiti per oltre 4 anni dagli studiosi e invitati a partecipare a questionari che assegnavano loro un punteggio sul livello di ottimismo, basando il risultato su quanto fortemente d’accordo i soggetti erano con affermazioni come: “In tempi di incertezza, di solito mi aspetto il meglio”. Si è riscontrato innanzitutto che la metà dei pazienti più pessimisti fumava ancora sigarette un anno dopo un attacco di cuore, rispetto all’85% del gruppo più ottimista, che aveva smesso del tutto. Allo stesso modo, il 40% dei pazienti più ottimisti mangiava cinque o più porzioni di frutta e verdura al giorno dopo un anno, rispetto a solo il 20% del gruppo più pessimista.

Lo studio ha concluso che i pazienti più ‘positivi’ hanno la metà delle probabilità di subire un altro attacco di cuore, di avere bisogno di un intervento chirurgico o di morire nei quattro anni dopo un infarto, rispetto a quelli che ha mostrato l’atteggiamento più ‘nero’.

“Le persone ottimiste – conclude Andrew Steptoe, che ha guidato lo studio – sono più propense a seguire i consigli sulle modifiche dello stile di vita. Ciò si traduce in migliori risultati, dopo che si è avuto un attacco di cuore. I nostri risultati potrebbero essere utilizzati per identificare i pazienti più pessimisti, e incoraggiarli a fare i cambiamenti necessari per migliorare la loro salute”.

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