Tiroide è donna: i dati emersi dalla campagna Tiroide in Prima Fila condotta da Fondazione Cesare Serono

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tiroideRoma, 10 marzo 2015. La tiroide è donna. A darne ulteriore conferma sono i dati emersi dalla prima edizione della campagna di sensibilizzazione Tiroide in Prima Fila, condotta da Fondazione Cesare Serono (FCS). Ben 2.237 i questionari compilati online per sensibilizzare sui sintomi che potrebbero essere espressione di patologie tiroidee quali iper- e ipotiroidismo. Di questi, 1.894 (85%) sono stati completati da donne, più sensibili ai temi e ai problemi legati alla tiroide in particolare, considerata la maggior frequenza femminile che caratterizza le patologie tiroidee; il rapporto, infatti, è di 8 a 11 rispetto agli uomini.

L’alto numero di adesioni alla campagna è una conferma dell’importanza di questa iniziativa e un ulteriore stimolo a proseguire le attività di sensibilizzazione. Oltre il 50% delle persone che soffrono di disturbi alla tiroide, infatti, sembra non essere consapevole della propria condizione patologica e non riceve una diagnosi corretta e tempestiva2.

Per questo motivo la Fondazione Cesare Serono ha deciso di dare continuità all’iniziativa annunciando la campagna Tiroide in Primo Piano, che sfrutterà ancora di più le potenzialità del web e dei social network, per una sensibilizzazione capillare e mirata che vedrà il suo momento culminante in occasione della Settimana Mondiale della Tiroide.

La maggior parte delle donne che hanno risposto al questionario ha un’età compresa tra i 36 e i 50 anni (42%) e tra 18 e 35 anni (40%). Un dato sorprendente, quest’ultimo, che segnala come le persone più giovani, tendenzialmente meno attente ai problemi di salute in generale, prestino invece particolare attenzione alle patologie tiroidee.

 

Dell’85% delle donne che hanno compilato il questionario, però, solo il 50% ha controllato la funzione tiroidea negli ultimi 3 anni; questa apparente contraddizione potrebbe essere attribuita al fatto che l’interesse verso la patologia è presente, ma manca l’attenzione necessaria a effettuare gli esami specifici. D’altra parte, è interessante notare che la percentuale di donne che ha eseguito prove di laboratorio (il 48%) è sovrapponibile a quella che ha riferito di avere una familiarità per patologie della tiroide: il 48%. Probabilmente, il fatto di avere una familiarità rappresenta una spinta a eseguire esami favorendo l’abitudine a controllare la funzione tiroidea.

Il questionario conteneva domande circa la presenza dei segnali tipici delle malattie tiroidee; stanchezza o debolezza non motivate, ossia il sintomo dell’astenia, sono risultate più frequenti nel sesso femminile, rispetto a quello maschile (rispettivamente 73% e 58%). Dato interessante quello che mostra come l’astenia sia stata segnalata più spesso da persone giovani. Questo sintomo infatti è stato riportato dal 77% dei rispondenti di età compresa fra 18 e 35 anni, rispetto al 63% dei soggetti di età fra 51 e 60 anni o al 54% di coloro che hanno più di 60 anni.

La maggioranza delle donne (il 62%) ha poi dichiarato di avvertire irregolarità dei battiti cardiaci, mentre gli uomini che percepivano tali alterazioni erano in minoranza (il 43%). Rispetto alle fasce di età, tale disturbo era più frequente fra i 36 e i 50 anni e fra i 51 e i 60. La differenza di frequenza fra femmine e maschi rispetto al sintomo “irritabilità” è stata meno marcata (80% vs 67%); più netta, invece, quella osservata riguardo alla sensibilità al caldo o al freddo (71% rispetto a 44%).

 

“In Italia si stima che ci siano sei milioni di persone con problemi legati alla tiroide – ha affermato Gianfranco Conti, Direttore della Fondazione Cesare Serono – Per molte di esse i sintomi sono assenti o sono talmente lievi e non specifici da ritardare per molto tempo l’individuazione della malattia. I dati raccolti attraverso il questionario confermano la necessità di sensibilizzare la popolazione sulle patologie tiroidee e sui disturbi provocati dalle stesse, allo scopo di favorire una diagnosi precoce e l’inizio della terapia”.

 

Tiroide in Prima Fila ha ricevuto il patrocinio dalle principali Società Scientifiche di riferimento (AIT – Associazione Italiana della Tiroide, AME – Associazione Medici Endocrinologi, SIE – Società Italiana di Endocrinologia, SIEDP – Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) e dal CAPE – Comitato Associazione di Pazienti Endocrini.

 

La campagna Tiroide in Prima Fila è realizzata grazie al contributo incondizionato di Merck Serono S.p.A.

 

I risultati finali del questionario sono disponibili su www.tiroideinprimafila.it

 

 

Bibliografia

  1. ACOG Education Pamphlet AP128 – Thyroid Disease. American College of Obstetricians and Gynaecologists. Washington, DC. 2002
  2. Canaris GJ1, Manowitz NR, Mayor G et al. The Colorado thyroid disease prevalence study. Arch Intern Med. 2000 Feb 28;160(4):526-34.

 

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