La riorganizzazione della sanità territoriale parte dal Distretto: i professionisti a congresso dal 28 maggio
Tagliare non basta: a Bologna, tre giorni di proposte costruttive dei Distretti
nella terza Conferenza sulle cure domiciliari, per un riassetto della medicina di prossimità e la presa in carico condivisa fra tutti i professionisti della salute
Senigallia (AN), 19 maggio 2015 – Medicina di prossimità, accento sulla domiciliarità e ripensamento del rapporto ospedale-territorio sono le sfide sulle quali si deciderà il futuro del Servizio Sanitario Nazionale. Ma finora, purtroppo, si è agito quasi esclusivamente sui costi e troppo poco si è fatto per gestire la vera grande criticità del presente e del futuro: la presa in carico e la gestione delle cronicità. Su questi temi, un contributo importante – caratterizzato da un atteggiamento propositivo, orientato a una concreta programmazione – arriverà direttamente dai Distretti e dagli operatori sanitari, medici, infermieri, fisioterapisti, da quanti operano nell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e nel territorio: tutti questi professionisti dei Distretti sociosanitari saranno riuniti dal 28 al 30 maggio a Bologna, nel XIII Congresso nazionale di CARD (Confederazione Associazioni Regionali di Distretto), dedicato per la terza volta in modo specifico alle “cure a casa”.
L’appuntamento, a cadenza biennale, si rivolge ai principali stakeholder della sanità; si propone di mettere a fuoco le questioni cardine correlate ai diversi aspetti dell’assistenza domiciliare e di intavolare un dibattito proficuo sul tema più generale della riorganizzazione della sanità “con il territorio al centro”. Coerentemente, il programma è ricco di sessioni introduttive dal taglio politico-strategico, che, oltre alla relazione del Presidente Gilberto Gentili e di Paolo Da Col, referente nazionale Area Cure Domiciliari di CARD, ospiteranno gli interventi di alcuni Decision Maker chiave a livello nazionale: Walter Ricciardi, Commissario Straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità e Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica di Roma, Annalisa Silvestro, Membro Commissione XII Igiene e Sanità del Senato, Pierpaolo Vargiu, Presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale.
Sul fronte dell’approfondimento scientifico, non poteva mancare un focus sulle grandi cronicità e sulle principali sfide dell’assistenza domiciliare, asse portante delle attività dei Distretti. Sei sessioni parallele ne analizzeranno le ricadute sui pazienti, sulle famiglie e sull’organizzazione in generale. Oggi sono molto estese le capacità del Distretto di cooperare per farsi carico in modo ottimale di pazienti con diabete, BPCO, della terapia del dolore, della nutrizione artificiale, delle patologie cardiovascolari e del trattamento delle ferite difficili.
Infine, attraverso incontri plenari o moduli formativi paralleli, saranno sottoposti all’attenzione dei partecipanti alcuni temi chiave per lo sviluppo concreto delle cure domiciliari nel Distretto: dal ruolo della formazione, per valorizzare l’apporto dei professionisti del Distretto, all’importanza della continuità con le cure intermedie; dalla centralità della telemedicina, per l’assistenza del futuro, all’ineludibilità di percorsi formativi specifici per i professionisti del Distretto.
C.A.R.D.
La Confederazione delle Associazioni Regionali dei Distretti (C.A.R.D.) è una libera Associazione senza fini di lucro e senza finalità sindacali, che riunisce le Associazioni dei Direttori, dei Responsabili e degli Operatori dei Distretti Sanitari di tutte le Regioni italiane. C.A.R.D., nel complesso, rappresenta oltre mille professionisti della salute, fra personale medico, personale infermieristico ed altri professionisti addetti ai servizi domiciliari, residenziali ed ambulatoriali governati dai Distretti delle Aziende Sanitarie.
La sua missione consiste nel valorizzare i Distretti per promuovere, sostenere e implementare la cultura del cambiamento verso sistemi di salute a baricentro territoriale, tendenti all’umanizzazione dei servizi offerti alla persona, al miglioramento dello stato di salute delle comunità e all’applicazione di modelli gestionali capaci di realizzare l’integrazione, il governo della domanda e dell’offerta, con grande attenzione alla tutela dei soggetti deboli e fragili. In tutto questo “curare di più e meglio a casa” rappresenta per CARD e per i Distretti un obiettivo prioritario e qualificante, come affermato nel “Manifesto CARD delle cure domiciliari”.