Previdenza e assistenza: le criticità si risolvono con riforme complessive
Roma, 29 giugno 2015 – Il Consiglio Nazionale dell’ENPAF tenutosi il 25 giugno si è concluso con l’accoglimento di una mozione presentata dal vicepresidente della FOFI, Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, con cui si raccomanda al Consiglio di amministrazione dell’ente, di presentare “al Consiglio nazionale, entro il prossimo mese di ottobre, una proposta di riforma complessiva dell’Ente di previdenza riferita sia ai profili assistenziali che previdenziali, tenendo conto delle valutazioni e proposte avanzate in C.N. dai Presidenti degli Ordini e delle varie rappresentanze delle componenti professionali, in ciò avvalendosi della collaborazione di periti ed esperti”. E in attesa di questo schema complessivo, il Consiglio ha deciso di non procedere all’approvazione delle modifiche regolamentari proposte dal CdA dell’ente.
La Federazione esprime la sua soddisfazione per questo esisto che va nella direzione della linea che la FOFI ha sostenuto anche durante la recente audizione alla Camera: per fronteggiare le attuali criticità non servono solo modifiche regolamentari o statutarie, ma occorre ripensare tutto l’assetto previdenziale e assistenziale della categoria.
“É necessario e irrinviabile un progetto organico di ammodernamento dell’ente che affronti le criticità che nel tempo stanno diventando emergenze” ha affermato D’Ambrosio Lettieri, evidenziando “dobbiamo saper lavorare con responsabilità, con impegno e utilizzando l’unità della categoria come presupposto per la buona qualità del lavoro, cercando il giusto punto di equilibrio tra le richieste provenienti dalle varie componenti professionali e garantendo la coesione professionale anche attraverso il valore della solidarietà”. Infatti abbiamo di fronte gli effetti non soltanto della disoccupazione e della precarietà in seno alla professione, ma anche le conseguenze dell’eventuale approvazione delle norme sulla titolarità delle farmacie contenute nel DDL Concorrenza.
E accanto a questi nuovi elementi negativi restano ancora da sanare questioni preesistenti, come la contribuzione degli iscritti che svolgono stage, oppure sono titolari di borse di studio o frequentano scuole di specializzazione universitarie, “tutti casi in cui deve essere consentito il contributo ridotto come previsto dall’articolo 21 del regolamento, per il quale io stesso ho proposto una modificazione” spiega il Segretario della FOFI, Maurizio Pace. Per la Federazione è fondamentale dunque che all’appuntamento di ottobre si giunga con una proposta complessiva, che tenga conto del nuovo scenario e delle risorse già oggi disponibili per rispondere alle nuove esigenze. Deve esserci la consapevolezza generale che ne va non soltanto del trattamento pensionistico e assistenziale dei farmacisti, ma anche della coesione stessa della professione.