Il Paziente Cronico (in aumento): modelli e strumenti per gestire la patologia
Fondazione Sacra Famiglia Onlus: i pazienti cronici al centro
Maggiore integrazione e migliore comunicazione per il trattamento del Paziente Cronico: i temi del convegno ospitato da Fondazione Sacra Famiglia per la cura e il trattamento di una patologia che interessa una fetta sempre più grande della popolazione
Cesano Boscone, 4 ottobre 2016 – Sabato 1 ottobre, presso il Teatro della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, si è svolto il Convegno “Quali modelli di integrazione tra ATS-ASST-medicina generale” con al centro il tema del ‘Paziente Cronico’. Una tematica di forte attualità e affrontata in una recente legge regionale (Agosto 2015) che ha riacceso i riflettori sulla necessità di coordinare le diverse attività sanitarie affinché il rapporto costi / benefici per il trattamento di questa patologia torni a essere positivo.
Durante i lavori del convegno, ospitato da Fondazione Sacra Famiglia ONLUS, organizzato da ATS della Città Metropolitana di Milano in collaborazione con ASST Rhodense, ASST Santi Paolo Carlo, ATS città metropolitana Casa di cura Ambrosiana e i MMG, è stata sottolineata l’urgenza di un intervento riformatore che agisca sui diversi livelli di integrazione, necessari tra i molteplici operatori sanitari e sociosanitari coinvolti dal percorso di cura del paziente cronico.
Si tratta, in genere, di un soggetto anziano, tendenzialmente di sesso femminile, che soffre di diversi malanni e che richiede molti farmaci e numerose visite specialistiche e non.
I 150 medici che hanno partecipato alla giornata formativa hanno discusso dell’opportunità di concentrare gli sforzi del sistema sanitario verso una maggiore comunicazione e integrazione delle diverse figure professionali interessate dal trattamento di questa patologia, al fine di ottimizzare l’accesso alle cure per i pazienti e le capacità organizzative delle strutture.
Tra i moderatori del convegno anche la neo Direttrice sanitaria di Fondazione Sacra Famiglia Carla Dotti “Il significato di questo progetto è quello di mettere a disposizione delle persone più fragili e delle loro famiglie tutta la capacità sanitaria di Casa di Cura Ambrosiana e tutta la cultura sociosanitaria dell’Istituto Sacra Famiglia: la prima rende più adeguata alla condizione di fragilità la cura dell’acuzie, la seconda guida il percorso verso la dimissione ed il reintegro nell’ambiente di vita e di relazione. Oggi non è più un progetto, è già un nuovo servizio, perfettamente in linea col tema di questo evento che ha chiamato tanti diversi attori ad un impegno comune”.