INFLUENZA 2016/17: attesa stagione più aggressiva, importante estendere a tutti la vaccinazione in modo da migliorare la copertura

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INFLUENZA 2016/17: attesa stagione più aggressiva, importante estendere a tutti la vaccinazione in modo da migliorare la copertura

Milano, 3 ottobre 2016 – Con l’arrivo della stagione invernale, quindi con la diminuzione delle temperature, anche quest’anno dovremo fare i conti con l’influenza. I virus che circoleranno quest’anno saranno: l’H1N1 A chiamato California e responsabile dell’influenza del 2009, l’H3N2 A con il nome Hong Kong e il virus B/Brisbane. Più aggressivi dei precedenti, si prevede che colpiranno tra i sei e i sette milioni di italiani, contro i 5 milioni che sono finiti a letto la scorsa stagione.   Ecco perché è bene far attenzione e ricorrere alla vaccinazione già a partire dal mese di ottobre, vaccinazione che va raccomandata a tutti, non solo alle categorie più a rischio, in modo da migliorare la copertura.

Gli esperti suggeriscono di estendere la vaccinazione contro l’influenza anche alle donne in gravidanza durante il secondo o terzo trimestre, viste le possibili serie complicanze in caso di influenza sia per la madre, sia per il nascituro. Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale, fatta dalla mamma in gravidanza, protegga anche il bambino, soprattutto nei primi quattro mesi di vita, dal rischio di contrarre la malattia.

”E’ noto inoltre – afferma Fabrizio Pregliasco virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano e Responsabile scientifico di www.osservatorioinfluenza.itil ruolo di untore del bambino nella società. I bambini, non avendo la storia delle precedenti influenze, sono più suscettibili alla malattia che poi trasmettono ai propri familiari. Inoltre per i più piccoli l’influenza può determinare complicanze e nei primi anni di vita molte ospedalizzazioni”. E’ per questo che gli esperti consigliano l’immunizzazione anche dei bambini sani dell’età prescolare, come da anni viene già fatto in altri Paesi, come il Regno Unito.

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