Legalizzazione Cannabis: il PdL dei radicali depositato

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Per tutta la notte hanno assemblato moduli e allegato certificati elettorali – dopo averne fatto richiesta a migliaia di comuni – aiutati da mille volontari e da supporter di eccezione come Roberto Saviano e Vasco Rossi.

Infine, dopo un corteo di militanti e volontari dalla sede radicale a Palazzo Montecitorio, il Comitato promotore della legge di iniziativa popolare ‘Legalizziamo’ – per la cannabis legale e la decriminalizzazione dell’uso personale di tutte le sostanze promossa dai Radicali italiani e dall’Associazione Luca Coscioni – ha depositato stamattina a Montecitorio le 57.510 firme valide raccolte negli ultimi 7 mesi, con il sostegno delle più importanti associazioni antiproibizioniste, Possibile di Pippo Civati, parlamentari dell’intergruppo cannabis legale, consiglieri comunali di Si, M5s e liste civiche.

“Entro dieci giorni vedremo la Presidente Boldrini – ha detto il segretario dei Radicali italiani Riccardo Magi, in piazza con Marco Cappato, dirigenti radicali, esponenti delle associazioni e parlamentari – per far arrivare la voce del Paese, che è pronto alla legalizzazione, a un Parlamento che è ancora ostaggio delle resistenze proibizioniste e assicurarci un celere percorso parlamentare della legge. cannabisLa volontà popolare è in queste scatole: la riforma antiproibizionista a partire da cannabis e derivati è matura. Ma è stata insoddisfacente la risposta del governo alla nostra richiesta di cambiare la legge sulle proposte di iniziativa popolare, ma siamo orgogliosi di aver lavorato per la firma digitale, l’ampliamento della platea degli autenticatori, la follia delle obbligatorie richieste di certificati elettorali a migliaia di comuni.

Una vergogna, nell’era digitale”. “La risposta della Boschi alla nostra richiesta non è stata soddisfacente. E anche quanto al Pd, nel merito, scontiamo il doppio ruolo di Matteo Renzi come premier e come segretario di partito, perchè i dem pur avendo approvato documenti congressuali per la liberalizzazione ora si ritrovano vincolati da questo”, ha aggiunto Magi. “Da domani, il nostro compito è quello di ottenere un vero dibattito parlamentare”, ha promesso Marco Cappato, tesoriere della Associazione Luca Coscioni, con un barattolino di cannabis in mano e circondato da diversi malati delle associazioni sostenitrici, che in piazza hanno chiesto non solo l’uso terapeutico per loro stessi, ma la libertà per tutti di assumere e coltivare cannabis”. Nelle legge, oltre alla regolamentazione della produzione, del consumo e del commercio della cannabis e derivati, si prevede la decriminalizzazione dell’uso personale di tutte le sostanze, sul modello della legislazione portoghese che, dicono i radicali “ha dato ottimi risultati in termini di calo dei consumi”.

“Il referendum che oggi in California vede trionfare il sì alla legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo è un grande incoraggiamento alla lotta antiproibizionista”, concludono Marco Perduca, Riccardo Magi e Marco Cappato. Tra i più soddisfatti per la consegna delle firme il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, promotore della pdl: “Martedì scorso, mentre Trump diventava presidente degli Stati Uniti d’America, dopo una campagna elettorale isolazionista, protezionista, un po’ xenofoba e reazionaria (vedremo come sarà ora la sua presidenza), in quattro Stati Americani, tra cui la California passavano i referendum per legalizzare la cannabis a uso ricreativo: un americano su 5 ormai vive in Stati dove la cannabis è legale. E’ un cambio di paradigma: la battaglia per cannabis legale non è più una aspirazione ma una misura di buon governo”, dice in un videomessaggio inviato ai Radicali

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