E’ tempo di riconsiderare l’obbligatorietà delle vaccinazioni
“Le vaccinazioni sono uno strumento di salute pubblica preziosissimo e insostituibile. Perché non solo conferiscono alla persona vaccinata la protezione contro malattie spesso difficilmente trattabili, ma perché possono debellare la malattia stessa. E’ il caso del vaiolo ma, a livello continentale, anche della poliomielite. Eppure, oggi siamo di fronte a un vero e proprio attacco concentrico della disinformazione sui vaccini” dice il Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Senatore Andrea Mandelli. “Se è quindi necessario proseguire una battaglia culturale, fare opera di convinzione, mi sembra doveroso ragionare sulla necessità di ritornare a un regime di obbligatorietà, vincolando l’accesso alle scuole pubbliche all’esecuzione delle immunizzazioni raccomandate. Del resto è dimostrato che a ogni diminuzione della copertura della popolazione corrisponde il riapparire di focolai: negli anni novanta, il collasso dei sistemi sanitari dell’Est Europa aveva addirittura portato alla ricomparsa della difterite e oggi si assiste al ritorno del morbillo nel nostro Paese.
Di qui la decisione mia e del Senatore D’Ambrosio Lettieri di presentare disegni di legge che puntino a ristabilire quell’obbligo che, quando era operante, aveva permesso all’Italia di diventare una delle nazioni più virtuose per i livelli di copertura vaccinale della popolazione. Non bisogna dimenticare, infatti, che vaccinarsi è un dovere sociale, perché così si tutela anche chi, per ragioni di salute, non può sottoporsi all’immunizzazione. E’ chiaro che, accanto al dovere del singolo, vi sia anche quello del Servizio sanitario di rendere l’accesso ai vaccini sempre più semplice e uniforme sul territorio, così come delineato dal nuovo Piano nazionale, che ha altresì ampliato il n umero delle vaccinazioni disponibili.
Credo che ristabilire l’obbligatorietà sia una misura adeguata anche a non vanificare questo importante impegno dello Stato”.