15 anni di Legge Sirchia contro il fumo: ecco lo “stato di salute” dei fumatori
Presentati i dati della Campagna di prevenzione “Spegnila e Respira” promossa da Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza con la collaborazione dell’Istituto Nazionale dei Tumori, Fondazione Muralti e Adakta: il 61% dei fumatori ha espresso la volontà di smettere di fumare
Milano, 26 maggio 2018 – Ha circa 50 anni, fuma 15 sigarette al giorno da 30 anni, ha un moderato indice di dipendenza da nicotina e nella maggior parte dei casi vuole smettere di fumare: è questo l’identikit del tabagista secondo i dati della Campagna Spegnila e Respira, promossa da Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza con la collaborazione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che ha elaborato i risultati dei test, della Fondazione Muralti e Adakta.
L’iniziativa di screening ha coinvolto, dal 23 al 28 aprile 2018, le farmacie di Milano, Lodi, Monza e Brianza.
“In pochi giorni sono stati compilati 1322 questionari da 689 donne e 633 uomini, di cui 986 fumatori, 252 ex fumatori e 84 non fumatori – ha detto il Dottor Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano –. Sono numeri importanti perché manifestano una chiara volontà dei cittadini lombardi di partecipare alle attività di prevenzione, uno degli strumenti più efficaci per combattere il tabagismo, che è il principale fattore di rischio per l’insorgenza dei tumori, e non solo di quelli polmonari. Il fumo è una schiavitù dannosa che non dovrebbe mai avere inizio”.
La Campagna, giunta alla terza edizione, quest’anno celebra un importante anniversario: sono infatti trascorsi 15 anni dall’entrata in vigore della cosiddetta “Legge Antifumo”, più nota come Legge Sirchia, dal nome del suo promotore, l’allora Ministro della Salute Girolamo Sirchia. La normativa ha stabilito per la prima volta il divieto di fumare nei luoghi pubblici, sensibilizzando tra l’altro l’opinione pubblica sulla nocività del fumo passivo.
Per valutare lo stato di salute dei fumatori lombardi, sono stati utilizzati due questionari: il test di Fagerström – sviluppato dallo scienziato svedese Karl Fagerström, che ha consentito di stabilire il grado di dipendenza da nicotina – e il CAT, COPD Assessment Test, che ha permesso di valutare l’impatto della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sullo stato di salute del paziente.
Dalle risposte è emerso che, tra i 986 fumatori partecipanti, 560 hanno una dipendenza moderata da nicotina, 303 una dipendenza alta; per quanto riguarda il CAT, quasi la metà dei pazienti (469) è stata indirizzata verso i Medici di Medicina Generale, perché il valore finale del test indicava una sospetta BPCO da diagnosticare attraverso spirometria e una visita più approfondita.
“La lotta al fumo è una priorità di Regione Lombardia – ha dichiarato l’Avv. Giulio Gallera, Assessore al Welfare di Regione Lombardia –, ecco perché abbiamo sostenuto questa campagna finalizzata alla sensibilizzazione sullo stato di salute dei fumatori. Un’iniziativa e una collaborazione importante con l’Istituto dei Tumori e la rete delle farmacie lombarde che si inserisce nel piano già in atto da tempo nella nostra regione per la promozione di stili di vita favorevoli alla salute e la prevenzione dei fattori di rischio comportamentali di malattie cronico-degenerative legate al tabagismo”.
“Chiedo insistentemente alle Autorità preposte di intensificare i controlli nei locali aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro – ha dichiarato il Professor Girolamo Sirchia, già Ministro della Salute e promotore dell’omonimo provvedimento –. Ritengo che questo semplice provvedimento possa dar vita ad un utile miglioramento del contrasto al consumo di tabacco che deve essere considerato un inaccettabile attentato alla salute pubblica“.
“Il primo passo per smettere di fumare è essere consapevoli dei danni che le sigarette provocano alla salute. Di qui l’impegno delle farmacie lombarde, che ancora una volta si sono rivelate interlocutrici privilegiate dei cittadini sul territorio. Rendendo disponibili i test, e indirizzando i fumatori, a seconda dei risultati, ai medici di medicina generale e ai Centri Antifumo, le nostre farmacie hanno dato vita al consueto ‘gioco di squadra’ che caratterizza la sanità territoriale lombarda. ‘Gioco di squadra’ che è uno strumento insostituibile per incidere concretamente sulle tante patologie che possono essere affrontate efficacemente soprattutto attraverso la prevenzione”, ha detto Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia.
Dai dati elaborati dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è risultato che il 61% dei fumatori coinvolti esprime la volontà di smettere di fumare, e il 64% di questi è stato indirizzato, dai farmacisti che erano stati precedentemente formati attraverso corsi di formazione