Morte del rapper americano Juice Wrld: la Lega Italiana Contro l’Epilessia esprime la propria opinione riguardo la possibile causa
Roma, 9 dicembre 2019 – Il Prof. Oriano Mecarelli, Presidente Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE), Dipartimento Neuroscienze Umane Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I di Roma, interviene in merito alla scomparsa del ventunenne rapper americano Juice Wrld che sarebbe avvenuta a causa di una crisi epilettica all’aeroporto di Chicago, come riportato anche da numerosi articoli pubblicati dalle principali testate giornalistiche italiane.
“Come già avvenuto questa estate con le notizie diffuse a seguito della scomparsa del giovane attore americano Cameron Boyce, in cui si parlava di decesso a causa di una crisi epilettica durante il sonno, intendiamo ribadire che è impossibile al momento conoscere i dettagli dell’accaduto e quindi dimostrare la veridicità di quanto diffuso dai media finora. Per non creare eccessivi allarmismi è bene quindi chiarire quale sia il rischio di mortalità nelle persone con epilessia. In effetti le persone con epilessia sono esposte a un lieve maggior rischio di mortalità rispetto a quelle senza epilessia, ma va innanzitutto sottolineato che le morti possono essere messe in relazione o con la malattia di base (malattie metaboliche geneticamente determinate, tumori cerebrali, etc.) o con incidenti dovuti alle crisi stesse, quali l’annegamento, il soffocamento da cibo inalato, i traumi cranici conseguenti a caduta, gli stati epilettici non controllati, etc.
“È segnalato inoltre – prosegue il Professor Mecarelli – anche un rischio leggermente aumentato di suicidio, spesso conseguenza della depressione e della discriminazione sociale. Merita invece una menzione a parte la SUDEP (Sudden Unexplained Death in Epilepsy), cioè la morte improvvisa e inaspettata in persone con epilessia. Si tratta di un evento molto raro, più frequente negli adulti , che globalmente interessa circa 50.000 casi/anno a livello mondiale. Sono considerati maggiormente a rischio di SUDEP le persone che soffrono di forme di epilessia particolarmente farmacoresistenti, con crisi molto frequenti, ma in realtà essa può manifestarsi anche in giovani-adulti con un’epilessia abbastanza ben controllata. I meccanismi che determinano la SUDEP non sono a tutt’oggi ben conosciuti ma si ritiene che si tratti di un fenomeno conseguente ad alterazioni cardio-respiratorie secondarie alla crisi stessa. Sulla base di questi dati è intuibile l’importanza della corretta assunzione della terapia, per ottenere il miglior controllo possibile delle crisi. In tutti i casi l’epilettologo di riferimento valuterà i rischi e concorderà con il paziente e/o i familiari le eventuali precauzioni da adottare per minimizzare il più possibile i rischi, cercando di interferire il meno possibile con la qualità di vita del paziente stesso”.