#COVID-19: il vaccino ReiThera, risultati della fase 1: “vaccino sicuro e picco risposta dalla quarta settimana”.

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L’Italia è in grado in maniera assolutamente competitiva di giocare partite importanti sulla capacita di generare tecnologia biomedica sofisticata, ha detto il presidente del Css Franco Locatelli alla presentazione all’Istituto Spallanzani dei risultati della Fase 1 della sperimentazione del vaccino italiano anti-Covid ReiThera GRAd-CoV2.

Puntiamo a sviluppare 100 mln dosi di vaccino per anno. Il vaccino è stabile ad una temperatura tra 2 e 8 gradi”, ha detto la presidente dell’azienda Reithera sviluppatrice del vaccino italiano, Antonella Folgore.

“Abbiamo arruolato 100 persone e 45 sono state vaccinate con dosi diverse e tutti sono arrivati alla fine per la valutazione di sicurezza: il vaccino non ha avuto alcun avvento avverso grave nei primi 28 giorni dalla vaccinazioni, un risultato migliore rispetto a Moderna e Pfizer che hanno avuto effetti indesiderati. Il picco di produzione di anticorpi a 4 settimane resta costante ed il vaccino è ad una sola dose”. Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito alla presentazione dei risultati della Fase 1 della sperimentazione del Vaccino GRAd-CoV2 di ReiThera. In questa fase 1 il vaccino Reithera “ha dimostrato di essere sicuro, di avere capacità di indurre risposta immunitaria degli adulti e la risposta è simile a quella di altri vaccini con due dosi. Il 92,5% dei vaccinati ha avuto livello di anticorpi rilevabili e con una singola dose abbiamo risultati in linea con Moderna e Pfizer”, ha aggiunto Ippolito alla presentazione dei dati fase 1 del vaccino italiano ReiThera. I livelli di anticorpi, ha detto Ippolito, “sono coerenti con uno schema di somministrazione singola e verosimilmente potranno aumentare con altre dosi. ora ci aspetta la fasde 2 per la quale è necessario l’impegnbo dello Stato”.

“Il 92,5% dei vaccinati ha sviluppato anticorpi rilevabili. Comparando i dati di questo studio con Moderna e Pfizer siamo in linea e ci aspettiamo la capacita del vaccino di prevenire la malattia sostanzialmente come gli altri vaccini. Il protocollo lo sottometteremo alle agenzie regolatorie in tempi brevi e ipotesi è di chiudere fase 3 entro l’estate”, ha spiegato il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito.

E Franco Locatelli in mattinata è intervenuto durante la trasmissione Agorà, su Rai 3, facendo un punto sulle vaccinazioni in Italia. “Ci sono differenze regionali significative” ma “questa mattina siamo a oltre 179mila persone vaccinate, un numero tutt’altro che irrilevante. Due giorni fa erano 84.000, significa che in 48 ore abbiamo vaccinato 95.000 persone”, ha detto. L’Italia, ha aggiunto, “è il secondo paese in Europa per numero di vaccinazioni fatte. Siamo partiti il 31 dicembre e siamo al 5 gennaio è troppo presto per fare bilanci negativi. Ma le differenze vanno colmate”. “Vedere la percentuale dei tamponi positivi risalire fino al 17% deve allertare, così come deve allertare il numero di posti occupati nelle aree mediche e terapie intensive, che non è più quella che vedevamo nei giorni scorsi. Questo deve indirizzarci verso il mantenimento di una grande attenzione, che è anche alla base delle misure prese nelle ultime ore”. I dati, ha detto, “ci dicono che c’è ancora una circolazione sostenuta del Sars-Cov-2, questa la ragione dei provvedimenti previsti fino al prossimo fine settimana”.

“La situazione italiana è significativamente migliore rispetto a quella di altri paesi ma non vuol dire che possiamo allentare l’attenzione, ritenerci fuori pericolo o scongiurare una terza ondata. Allo stesso tempo però non dobbiamo creare allarmismi eccessivi perché l’Italia, pur avendo una circolazione sostenuta, non ha una curva epidemica fuori controllo”, ha detto ancora Locatelli in merito alla possibilità, da alcuni data per certa, di una terza ondata di contagi come effetto degli spostamenti per le festività.